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Triplicato in Piemonte l’uso terapeutico della cannabis

Quintuplicate le prescrizioni dei medici. L’assessore regionale Saitta: “Un solo ente per tutta Italia non basta, il governo autorizzi altri istituti a produrre i medicinali”


Aumenta in modo consistente in Piemonte l’utilizzo delle cure con cannabis ad uso terapeutico: nell’ultimo anno, infatti, i malati trattati con medicinali che contengono il principio attivo sono triplicati e il numero delle prescrizioni è cresciuto di oltre cinque volte. “I dati ci dicono che c’è una richiesta crescente da parte dei pazienti e c’è un aumento delle prescrizioni da parte dei medici di cannabis ad uso medico – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta -. Purtroppo non sempre lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, l’unico autorizzato per legge alla fornitura, riesce a soddisfare tempestivamente tutte le richieste. Chiediamo dunque al Ministero della Salute, secondo quanto prevede la norma, di individuare e autorizzare altri enti alla produzione dei farmaci”.

La cannabis ad uso medico, che in Piemonte è stata regolamentata con una legge approvata dal Consiglio regionale nel 2015, può essere impiegata per sei aree di patologie e soltanto quando le terapie tradizionali si sono rivelate inefficaci. In Piemonte oltre il 70% dei trattamenti riguarda analgesia nel dolore cronico o neurogeno.
In dettaglio, nel corso del 2017 i malati trattati con cannabis ad uso terapeutico sono stati 639 (con un incremento rispetto al 2016 pari al 205,74%) per un totale di 2.683 prescrizioni. Di queste, 770 sono state effettuate da medici di medicina generale (28,70%) e 1.913 da medici specialisti (71,30%). Nel 2016 erano stati 209 per un totale di 483 prescrizioni.

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