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TORINO: Daisy, il fotogramma che ha incastrato la banda dei lanciatori di uova

Il Doblò che si allontana a tutta velocità dopo l’ultimo lancio di uovo. E’ il fermo immagine che ha permesso di dare la svolta all’indagine dei carabinieri per individuare la banda che per due mesi ha terrorizzato i passanti di Moncalieri e dintorni, nella cintura di Torino, lanciando uova dall’auto in corsa. Nell’ultimo caso, hanno colpito, sei giorni fa, l’azzurra di atletica Daisy Osakue, ferendola all’occhio sinistro. Un infortunio che fino al via libera dei medici stamani ha tenuto in ansia tutto il clan azzurro, a cominciare dal presidente del Coni Malagò: la partecipazione di Daisy agli Europei di Berlino (sarà in  gara il 9 agosto) era in forse anche per l’assunzione di cortisone per guarire. Ma proprio il ferimento dell’azzurra ha dato impulso alle indagini e sono fioccate le denunce. Alla fine sette in due mesi. E soprattutto si è arrivati a individuare gli autori, partendo da quel fotogramma.
Con un lavoro paziente gli investigatori sono riusciti a risalire alla targa e al proprietario Roberto De Pascali, ingegnere e consigliere comunale del Pd a Vinovo. Arrivati a lui è stato facile comporre le altre tessere del puzzle: “Alla sera l’auto la usa mio figlio” ha detto il professionista mentre gli cadeva il mondo addosso. Appena arrivato in caserma con i due amici di una vita, Federico De Pascali, cuoco, ha confessato: “Non siamo razzisti, è stata solo una gogliardata”. Imitato a ruota da Fabio Montalbetti e Matteo Piovano. Ora si sono scusati, attraverso l’avvocato, con l’azzurra: “Ci dispiace”.

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