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La scomparsa della Calcagno, il magistrato dei casi Serena Cruz e Erica e Omar

E’ stata per molti anni un simbolo della giustizia minorile in Italia Graziana Calcagno morta qualche giorno fa a Torino a 79 anni. Simbolo di una stagione di rinnovamento  di quel mondo, ma anche magistrato che si era occupata di due dei casi più scottanti degli ultimi decenni: quello di Serena Cruz e la strage di Novi Ligure. Serena la bambina filippina di tre anni adottata con metodi “sbrigativi” da una famiglia di Racconigi. E che il Tribunale dei minori di Torino, guidato dalla Calcagno, decise di affidare a un’altra famiglia tra polemiche feroci che coinvolsero tutta Italia. Una vicenda che divenne anche l’argomento dell’ultimo libro di Natalia Ginzburg, “Serena Cruz o la vera giustizia”.  Poi il caso Novi Ligure appunto, quello di Erica e Omar i due ragazzi che uccisero senza apparente motivo nel 2001 la madre e il fratellino di lei.
Casi famosi,  ma soprattutto la Calcagno di origine genovese, ma che ha poi vissuto tutta la sua carriera di magistrato, iniziata nel 1965, a Torino, ha fatto parte di un gruppo di giudici che da Paolo Vercellone a Camillo Losana a Annamara Baldelli e di sociologi come Duccio Scatolero, ha rinnovato l’idea di giustizia minorile in Italia, ispirando un importante cambiamento della legislazione in merito e facendo del Ferrante Aporti, il carcere dei minori di Torino, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, un esempio a livello mondiale.
Graziana Calcagno era andata in pensione nel 2001 e si era poi dedicata ai due figli e al canto la sua passione:aveva una bella voce da soprano. L’ha stroncata un ictus. I funerali si sono svolti ieri.

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