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La linea 2 del metrò torinese cambia tracciato e raddoppia

La linea 2 della metropolitana si trasforma in una “X allungata” e “raddoppia”. Tratto centrale comune e deviazioni verso Est e Ovest, sia a Nord sia a Sud. Una linea che, quando sarà ultimata, arriverà nell’hinterland. L’ultima novità è stata prospettata dai tecnici di Sytra, la società di progettazione francese che ha vinto l’incarico per studiare il miglior tracciato e da mesi sta incrociando dati, compresi quelli delle celle telefoniche, per estrarre le migliori soluzioni da un punto di vista costi-benefici.
In commissione i tecnici della società partecipata anche dall’italiana ItalFerr hanno presentato l’ultima ipotesi di tracciato. Rispetto a quello “base” iniziale, da Mirafiori alla stazione ferroviaria Rebaudengo, si aggiungono due “deviazioni”. La prima prevede uno snodo al fondo di via Bologna, prima che si imbocchi l’ex trincerone ferroviario di via Sempione, per portare la linea verso San Mauro. La seconda ipotizza una deviazione all’altezza di Mirafiori verso piazza Bengasi, ma con una linea che devia sulla stazione ferroviaria del Lingotto, e che, superati i binari sottoterra, potrebbe arrivare ad incrociare la linea 1 in piazza Bengasi o all’altezza della fermata Italia ‘61.

Ed ecco che spunta la “X”, un po’ allungata. “Una formula che raccoglierebbe passeggeri”, sottolineano i tecnici di Sytra. L’assessore ai Trasporti Maria Lapietra è soddisfatta per i risultati raggiunti: “In centro città lo stesso percorso – racconta Lapietra – ma con queste deviazioni terminali di fatto con un unico progetto se ne realizzano due”. I tecnici di Sytra spiegano che hanno voluto sondare ogni possibile evoluzione per non lasciare nulla di inesplorato come carico dei passeggeri. “Abbiamo potuto verificare che le diramazioni sia a Nord sia a Sud, che erano solo ipotizzate, effettivamente hanno, se ben tracciate, potenzialità di carico. Ogni diramazione ha un effetto positivo”, sottolineano i tecnici. E aggiungono: “Si possono immaginare due esercizi, due linee. Una da piazza Bengasi a stazione ferroviaria Rebaudengo, l’altra da Orbassano verso San Mauro”. Convogli che si andrebbero a incrociare nel tratto centrale, dove potrebbe passare un treno ogni minuto e mezzo nelle ore di punta. “Si tratta di uno scenario che stiamo valutando nell’analisi dei costi e dei benefici”, dicono da Sytra. Altra novità riguarda il capolinea della stazione di Rebaudengo. Studiato per permettere una prosecuzione della linea, ripiegata su se stessa, verso il centro di Torino, e per permettere anche l’inversione automatica dei convogli per farli viaggiare su un troncone nuovo di linea che collegherebbe la città con Venaria.
La linea 2 fermerà in piazza Santa Rita e in corrispondenza con la fermata Zappata del sistema ferroviario metropolitano, non ancora terminata. Toccherà lo stabilimento Fca di Mirafiori, il Politecnico e si incrocerà con la linea 1 a Porta Nuova. Cambia il passaggio nel centro di Torino, il tratto più complesso da realizzare. La fermata del centro storico sarà sotto piazza Carlo Alberto, meglio rispetto all’ipotesi piazza Castello o piazza San Carlo. Proseguirà lungo i Giardini Reali, sul lato Est, e punterà verso il Campus Einaudi. Scompare la fermata accanto al Cimitero Monumentale perché non sarà più utilizzato l’ex scalo ferroviario Vanchiglia, ma la galleria verrà scavata sotto via Bologna, per poi riprendere il percorso lungo il trincerone toccando un altro punto nevralgico, l’ospedale San Giovanni Bosco. Al fondo di via Bologna ci sarà la deviazione verso l’area industriale di Pescarito e San Mauro. Salta, per ora, l’ipotesi di costruire il deposito nell’area di Tne a Mirafiori perché la società è pronta a vendere a un privato.
Sytra è alla ricerca di nuove soluzioni. Per i presidenti delle Circoscrizioni 6 e 7, Carlotta Salerno e Luca Deri, e per la presidente della Commissione Trasporti della Regione, Nadia Conticelli, è fondamentale che “la stazione Rebaudengo sia il vero nodo infrastrutturale per la linea 2, oltre che la porta dell’area metropolitana Nord”. Ricordando che sono state raccolte dai cittadini più di 6 mila firme in meno di due mesi per partire da Nord con la costruzione del metrò.

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