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La linea 2 del metrò parte subito, ma si viaggerà sull’autobus

L’idea della giunta e di Gtt per testare il futuro percorso: il via non appena si sarà identificato l’itinerario definitivo


Anticipare la linea due del metrò con bus che si muoveranno lungo i corsi e le strade dove, quando ci sarà, scorrerà la nuova sotterranea di Torino. Una linea che debutterà il prossimo anno non appena ci sarà un tracciato definitivo della metropolitana e che dovrebbe collegare Mirafiori con Barriera di Milano. “Non solo — precisa l’assessore ai Trasporti Maria Lapietra — se Sytra (la società che sta studiando il tracciato, ndr) individuerà anche il prolungamento verso San Mauro oppure Orbassano la linea bus terrà conto anche di queste tratte”. L’assessora ha annunciato uno dei pezzi della nuova rete di trasporto in Comune durante un’audizione dei nuovi vertici di Gtt in Commissione Servizi Pubblici. L’obiettivo della nuova linea, che ricalcherà in parte il percorso del “5” e del “18”, è di rispondere alla domanda di trasporto dei torinesi emersa dallo studio della metropolitana.

Gli studi in orario di punta indicano una domanda potenziale della nuova linea 2 in 36mila persone all’ora nelle due direzioni di marcia, con un marcato squilibrio: circa 16,5 mila persone all’ora in direzione Nord e e circa 20mila persone all’ora in direzione Sud, con una stima di un carico massimo di 6,5 mila persone all’ora ora in direzione Nord e in circa 7,8 mila persone all’ora in direzione Sud. Con modifiche di percorso si arriverebbe anche a 45 mila persone ora.

“Abbiamo ormai caricato sul macrosimulatore di Gtt i dati dei Bip e quelli che ci provengono dalle celle dei telefonini. Così avremo uno strumento efficace per ridefinire la rete, che è ancora quella dell’82, e gestire in modo flessibile la rete futura. Un esempio? Se ci sarà un cantiere come quello di corso Grosseto sapremo come redistribuire i mezzi pubblici sulla zona per rispondere alle necessità degli abitanti della zona”.

Anticipare con i bus la linea 2 del metrò servirà anche a far sperimentare ai torinesi quello che avranno con la sotterranea: una fermata in media ogni 500 metri e non, come oggi, ogni 300 metri. “Questo servirà a velocizzare e rendere più rapida la percorrenza — sottolinea Lapietra — se poi riusciremo ad installare semafori intelligenti e percorsi protetti la linea di superficie sarà una linea forte di traffico che fornirà, in anticipo sui tempi della metropolitana, un servizio richiesto dai cittadini”. Sarà un antipasto, anche della nuova riorganizzazione delle tratte bus e tram in superficie. Buone notizie anche dai vertici di Gtt. Il ritiro dei 260 licenziamenti annunciato dall’ex ad Walter Ceresa “è una misura che possiamo confermare”. Lo ha garantirlo l’attuale amministratore delegato, Giovanni Foti. “Nel consiglio di amministrazione abbiamo fatto analisi e valutazioni che ci permettono di confermare che ci sono misure alternative e benefici economici che ci consentono di mantenere questo impegno”.

E aggiunge: “La crisi è stata superata. La tranquillità definitiva non è ancora raggiunta, ma siamo sulla buona strada per dare all’azienda continuità d’impresa e tranquillizzare i lavoratori e i cittadini. Abbiamo ancora della sofferenza dovuta alle difficoltà economiche che hanno costretto l’azienda, per mesi, a diminuire la capacità operativa soprattutto nelle manutenzioni”. Un piano industriale, dice il presidente Paolo Golzio, «di cui è stata confermata la validità nei primi 9 mesi di applicazione».

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