EXITO STYLE

Cartelli sbagliati e rifiuti nelle strade, il benvenuto di Bari vecchia ai turisti

Parcheggi selvaggi in piazza Odegitria e tanti scooter nelle aree pedonali. E spazzatura ovunque: ecco perchè il centro storico non se la passa bene


Non serve rincorrere il Bianconiglio per accedere al Paese delle meraviglie. Basta seguire le indicazioni riportate nei cartelli turistici appena posizionati vicino alla cattedrale di Bari. La segnaletica è chiara: “Wonderland Arch”. L’arco dei Meravigli – la leggenda popolare racconta che fu costruito in una sola notte per consentire l’incontro di due innamorati, i Romeo e Giuletta pugliesi, e per questo detto “della meraviglia”, anche se il nome deriva dalla famiglia milanese Meravigli che vi abitava – è diventato nella traduzione inglese, evidentemente improvvisata eppure stampata sulla cartellonistica, “l’arco del Paese delle meraviglie”.
La dicitura più corretta (ed è quella riportata nella targa sotto l’arco) sarebbe “Wonder Arch”, senza quel “land” di troppo. “Ah, non è un’attrazione legata ad Alice?”, chiede una turista straniera. No, Lewis Carrol non è mai approdato a Bari vecchia. Il pannello con le indicazioni installate nel centro storico riporta anche la via per la Curia: un minuto a piedi.

Peccato, però, che la Curia da qualche anno si sia trasferita in corso Alcide De Gasperi. Manca completamente, invece, l’indicazione per arrivare alla basilica di San Nicola. A suggerire la strada ci pensano i residenti. Compresi i ragazzi che scorrazzano in motorino nelle strade che sulla carta dovrebbero essere aree pedonali. Le passeggiate di “Bari per bene” durante le quali il sindaco Antonio Decaro intimava ai conducenti di auto e scooter di non invadere le vie chiuse al traffico sono un ricordo.
Perfino in piazza Odegitria le automobili rimangono parcheggiate ben oltre l’orario consentito unicamente per il carico e scarico. A incappare nel groviglio dei divieti di circolazione c’è anche qualche straniero che attraversa per errore i varchi della zona a traffico limitato: i tabelloni luminosi con il messaggio di chiusura sono rotti ormai da tempo.
È vero, ci sono i cartelli piazzati agli ingressi, ma qualcuno che viene tratto in inganno dagli schermi malfunzionanti c’è sempre e la multa è assicurata. Quello di auto e moto che girano per il borgo antico, incuranti dei divieti, purtroppo non è l’unico spettacolo di inciviltà a cui devono assistere i turisti e i croceristi, tanti, che in questi giorni popolano il centro storico della città.
Sei bustoni dell’immondizia sono stati abbandonati sul lungomare vicino ai campetti di calcio sotto la Muraglia. E in largo San Sabino, accanto ai tanto contestati cassonetti che durante il G7 a Bari furono notati con disgusto anche dal ministro francese, qualcuno ha pensato bene di buttare addirittura un lavandino: è il biglietto da visita per chi entra a Bari vecchia venendo da via Sparano. Nei vicoli i sacchetti, o rifiuti e i cartoni gettati sulle chianche si mescolano ai turisti che immortalano chiese e scorci.
Evidentemente le sanzioni a raffica comminate dai vigili ambientali non sono servite a dissuadere gli sporcaccioni. E nemmeno i vandali che hanno imbrattato, ancora una volta, la parete laterale della cattedrale con vernice spray nera. Al lato della basilica di San Nicola, invece, cresce un tappeto di erbacce che nessuno ha mai estirpato.
POST A COMMENT