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Brescia, omicidio di Manuela Bailo, la Procura: “E’ stata uccisa dall’amante con un’arma da taglio”

Il Gip convalida il fermo per l’uomo, accusato ora di omicidio volontario, che continua a sostenere la morte accidentale


“La morte di Manuela è avvenuta attraverso un’arma da taglio che ha comportato la recisione della carotide”. Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno parlando del delitto di Manuela Bailo, la 35enne bresciana uccisa dal suo amante Fabrizio Pasini, accusato ora di omicidio volontario. “La ferita alla testa – ha spiegato il procuratore di Brescia – non è stata determinante per la morte”. La donna sarebbe stata fatta morire chiusa in una cantina. “Fabrizio Pasini ha avuto una lucidità mentale in netta contrapposizione con l’ipotesi dell’incidente”, ha proseguito il procuratore. “L’uomo si è preso tutto il tempo per impacchettare il corpo della ragazza e trasportarla nel Cremonese dove già aveva individuato il luogo dove occultare il cadavere”.

Questa mattina, come previsto, il gip del tribunale di Brescia ha convalidato il fermo di Fabrizio Pasini, ora accusato di omicidio volontario, e disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo che ha confessato il delitto della sua amante. “Non volevo ucciderla”, continua a ripetere l’uomo che ribadiscel’ipotesi accidentale. “L’ho spinta ed è caduta dalle scale”.
Tra le prove che hanno inchiodato Pasini alle sue responsabilità le immagini, diffuse dai carabinieri di Brescia, che immortalano gli ultimi momenti di Manuela insieme all’amante, la notte tra il 28 e il 29 luglio. I due sono arrivano insieme a casa di Pasini, verso le 4 di notte: poco più di due ore più tardi, sono le 6, Pasini esce di casa da solo.

L’uomo è senza maglietta: forse, perchè si è macchiato di sangue.

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