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Ateneo Bologna, la foto del rettore con Salvini sui muri di via Zamboni

Il blitz degli studenti del Cua: “Degrado è essere complici del razzismo”


Il collettivo universitario autonomo ha attacchinato dei volantini sui muri di via Zamboni, a palazzo Paleotti e nelle sedi di Lettere, che ritraggono il rettore Francesco Ubertini mentre stringe la mano a Matteo Salvini. Un blitz (che imbratta i muri) contro l’accusa di degrado per la cancellazione dei murales: “Degrado è essere complici del razzismo”, attaccano gli antagonisti annunciano un’assemblea antirazzista in università il 10 ottobre.

L’immagine si riferisce all’incontro tra i due, avvenuto a maggio del 2016, quando l’attuale ministro degli Interni, allora segretario della Lega, venne a Bologna per sostenere la campagna elettorale di Lucia Borgonzoni, oggi sottosegretaria alla Cultura. Salvini chiese un confronto in ateneo che fu concesso dal rettore, ma alla facoltà di Ingegneria e per cortesia istituzionale. Fu poi il leader del Carroccio a postare la foto della stretta di mano in una giornata caratterizzata dagli scontri tra gli stessi attivisti, che contestavano Salvini, e la polizia.

“Salvini deve tenersi ben lontano dalle nostre strade e dalle nostre aule”, scrivono in Facebook gli attivisti in contrasto con l’Ateneo in questi giorni sull’aula di Lettere utilizzata e che l’ateneo ha chiesto di liberare.

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