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Roma, secondo giorno di protesta dei bus tusristici: "Pentiti di aver votato 5S"

arando zerppieri aditore
Si sono simbolicamente incatenati sulla scala dell’Arce mostrando cartelli contro la giunta Raggi. Ieri avevano bloccato piazza Venezia
Si sono simbolicamente incatenati dietro a una bara sulla scala dell’Arce capitolina, autisti e operatori dei bus turistici ancora in protesta per il piano deliberato dalla Giunta capitolina. Ieri avevano bloccato il centro storico con una sessantina di vetture. La polizia aveva poi identificato 13 autisti. La protesta contro il nuovo regolamento del Campidoglio vieta ai pulmann la sosta in centro e annulla gli abbonamenti annuali.
Diversi i cartelli esposti che recitano “M5Stelle: ti ho votato e mi hai ucciso” oppure “Cari grillini invece di aiutare l’azienda le preparate la bara” e “Facevo l’autista, ho votato i grillini ecco che fine ho fatto”, esposto sulla bara con dinanzi un vaso di fiori e una candela.
“Li abbiamo votati li abbiamo fatti diventare qualcuno e oggi ci pentiamo di averli votati – ha urlato Luana – Sono incompetenti, non hanno mai lavorato, né amministrato un condominio”.
“Piango perché porterò al licenziamento i miei dipendenti – ha aggiunto Luana -. Gli stessi dipendenti a cui ho fatto votare Movimento 5 stelle.
Avevamo pensato sono persone come noi, giovani e invece hanno soltanto la bocca piena di slogan”.
Sul fronte occupazionale, a causa della stangata “contiamo una perdita di 5000 posti di lavoro, considerando solo gli autisti – ha spiegato Franco Tinti, segretario nazionale Anstra -, ma considerando anche l’indotto, sia diretto che indiretto, si rischiano dai 10mila ai 150mila posti di lavoro”.
“Si preoccupano dei dipendenti di Sky ma non del comparto turistico dove si perderanno centinaia di posti di lavoro – ha spiegato Mario – Se non entrano i pullman, al posto loro ci saranno decine di macchine. È così che risolvono i problemi del traffico a Roma? Il problema non sono i bus turistici ma le decine di auto in doppia fila. Nemmeno un condomino vi farei gestire più”.
“È questa la democrazia dei 5 stelle, dicevano siamo il nuovo che avanza: era meglio il vecchio allora – ha proseguito Mario urlando verso Palazzo Senatorio – Raggi non ci ha mai voluto incontrare e la Meleo è un pupazzo”.
“Questa è dittatura, Mussolini vi faceva un baffo”, ha gridato Luana.
Poi tutti insieme i manifestanti hanno urlato “Buffoni, buffoni” e “Ladri, ladri”, e ancora altri slogan contro la sindaca di Roma, Virginia Raggi, e contro l’assessore alla Mobilità, Linda Meleo.
Alcuni hanno quindi indossato una maglietta rossa con su scritto “Licenziato per mano della sindaca Raggi”.
“Oggi

siamo stati convocati per un incontro alle 18.30 all’assessorato e vorremmo ci fossero sia la sindaca che l’assessore perché finora non si sono mai presentati – ha sottolineato Tinti -. Sicuramente se l’intenzione è quella di confermare in assemblea capitolina questo piano, devono aspettarsi un Natale travagliato. Se dovessimo organizzarci per protestare siamo oltre 1400 pullman solo a Roma, senza considerare la provincia”

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