Ortona, uccise moglie e amica: giudizio abbreviato per Marfisi
Udienza con rito abbreviato (condizionato dalla perizia psichiatrica) fissata al 22 novembre per il cinquantenne trasferito dal carcere di Lanciano a quello di Pescara
Marfisi è rinchiuso nel carcere di Pescara con le accuse di duplice omicidio aggravato dalla crudeltà, tentato omicidio nei confronti della donna che ospitava la moglie in casa quando si verificarono i fatti, e di lesioni personali nei confronti di sua figlia incinta, rimasta ferita al cuoio capelluto mentre il padre sferrava fendenti alla moglie. Stando all’accusa formulata nell’ordinanza di custodia cautelare, il duplice omicidio fu premeditato, elaborato circa quattro mesi prima da Marfisi: un proposito giunto a maturazione il giorno prima dei delitti quando, in occasione del compleanno della moglie, incontrandola in un bar, quest’ultima si era rifiutata di accettare gli auguri dal marito, al quale disse di voler stare da sola con la sua amante e nuova compagna, con la quale aveva avuto un rapporto sessuale proprio per festeggiare quella ricorrenza.
«Francesco», spiega l’avvocato difensore Rocco Giancristofaro, «è stato trasferito agli inizi di settembre dal carcere di Lanciano a quello di Pescara perché nella casa circondariale si era sparsa la voce, infondata, di suoi precedenti penali per reati sessuali. Questa voce non è vera ma è stato maltrattato lo stesso. Lui si rende conto di quanto ha fatto, sa anche che l’ergastolo ci può stare. Appena dopo l’arresto alternava momenti di lucidità a fasi di buio e non si rendeva conto del perché si trovasse in carcere. A volte si pentiva e a volte non ricordava nulla. Ora è consapevole di ciò che è successo e piange continuamente dicendo che ha sbagliato e che deve pagare. Attendiamo il processo: su di lui deciderà il tribunale».
A conclusione delle indagini è emerso che l’uomo con un coltello ha ucciso la moglie Letizia nell’abitazione di questa nel rione San Giuseppe, e con ben due lame l’amica di lei, Laura Pezzella, nella casa di contrada Tamarete. In tutto una settantina di fendenti.