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Dagli stranieri ai giovani: la corsa a ostacoli del Bari in serie D per ritornare tra i professionisti

La squadra biancorossa manca da sessantaquattro anni in quella che veniva chiamata Quarta Serie. Nel 1954 vinse lo scudetto di categoria, ma perché rispetto ai campionati professionistici cambiano molte cose. Ecco quali

E’ un altro calcio quello che attende il Bari, impegnato a Messina (ore 15) per il debutto in serie D. E non solo perché la squadra biancorossa manca da sessantaquattro anni in quella che veniva chiamata Quarta Serie (nel 54 vinse lo scudetto di categoria), ma perché rispetto ai campionati professionistici cambiano molte cose. Come è apparso chiaro dalla stessa campagna acquisti fatta dal club biancorosso, la componente degli Under è fondamentale per la costruzione di una buona squadra: in campo ci devono essere sempre quattro giovani, per l’esattezza un classe ’98, due ’99 e un 2000. Se ne esce uno, ne deve entrare per forza un altro.

Il Bari occuperà queste caselle nei ruoli di portiere quasi certamente con Marfella, i terzini Aloisi e D’Ignazio, ed il centrocampista Piovanello. Altra differenza rispetto alla categorie superiori è che in serie D sono consentite cinque sostituzioni: è possibile farle anche contemporaneamente. Illimitato il numero di stranieri in organico: lo scorso anno i siciliani del Troina, inseriti nel girone del Bari, ne utilizzavano addirittura dodici. Il Bari ne ha uno in organico ed è il portiere lituano Ovidius Syaulis, mentre il centrocampista Zaccaria Hamlili, ha origini marocchine ma è italiano.

Per i numeri di maglia ci sono due opzioni: o quelle tradizionali dall’uno all’undici, oppure numerazioni libere: il Bari adotterà quasi certamente la seconda formula, con Brienza sicuro numero dieci, mentre a Floriano andrà la numero sette. Le gare iniziano tutte alle ore 15 di domenica, ma a richiesta delle società si possono scegliere orari diversi (domenica Taranto-Bitonto si giocherà alle ore 17,30).

Ad essere promossa in Lega Pro sarà solo la prima classifica di ogni girone (nove) di serie D. Non sono esclusi i ripescaggi: in cima alla lista finisce la vincitrice di Coppa Italia, mentre non premia in modo automatico la vittoria nei playoff ( vi partecipano le squadre dal secondo al quinto posto di ogni girone). Novità anche per i tifosi: al contrario di quanto accadeva sino alla scorsa stagione, per andare in trasferta non è necessaria la tessera del tifoso.

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