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Bardonecchia blindata per il corteo pro-migranti, ma in piazza scendono solo in trenta

Presidiati ponti, autostrade, ferrovie della località montana ai confini con la Francia: in campo 200 agenti, negozi sprangati e strade deserte per il timore di scontri. Gli anarchici annunciano: “Decideremo noi quando attaccare”


Bardonecchia è rimasta blindata fino a sera perché 400 anarchici e antagonisti non sono uno scherzo da sottovalutare. Alla fine la “guerra” in uno dei simboli delle valli olimpiche non c’è stata. Non c’è stata nemmeno una battaglia e non è chiaro se sia stato lo spiegamento di 200 uomini tra polizia e carabinieri a fermare l’onda anarchica o se la scelta del campeggio che da giovedì si è insediato a Melezet fosse, fin dall’inizio, un modo per spaventare Bardonecchia, posto di polizia di frontiera come il Monginevro, punto fermo sulla cartina dei migranti che vogliono attraversare il confine con la Francia.

I manifestanti arrivavano da tutt’Italia e Bardonecchia ha avuto paura davvero, “con quel che si vede a Torino e in altre città”, dicevano i residenti nel primo pomeriggio, prima della partenza di un corteo che non si è visto. Il Comune di Bardonecchia aveva diffuso un avviso chiedendo ai residenti di limitare gli spostamenti e per tutto il giorno si sono viste pochissime auto tra Campo Smith, via Medail e Melezet dove, sulla provinciale – probabile teatro della manifestazione – anche il fabbro ha chiuso bottega e affisso un cartello sul portone che dice “chiuso per manifestazione”.

Bardonecchia blindata per il corteo pro-migranti, ma in piazza scendono solo in trenta

“Chiusa per manifestazione” anche la bottega del fabbro di Bardonecchi

Alle 17 in paese, vicino al commissariato presidiato dai blindati e dagli idranti, sono invece arrivati in trenta, sandali e facce pulite: “Abbiamo deciso di essere in pochi perché è stato creato un allarme esagerato – hanno detto alle forze dell’ordine schierate – Abbiamo deciso di prendervi in giro e tornare ai nostri dibattiti al Melezet. Decideremo noi come e quando attaccare. Siete stati voi a bloccare Bardonecchia”.

“Certo che eravamo preoccupati – ammette il sindaco Francesco Avato, che loda il dispiegamento di forze con cui sono stati presidiati tutti i ponti del paese e gli accessi a stazione e autostrada – E’ andato tutto bene e Bardonecchia resta una città aperta al turismo”. E aggiunge: “Siamo soddisfatti di come sono state gestite le cose. Sono convinto che l’obiettivo non fosse Bardonecchia ma il confine con la Francia”. Alle 19 anche gli ultimi cento anarchici che per tutto il pomeriggio si erano sparpagliati sulle montagne intorno a Bardonecchia sono tornati al campeggio.

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