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Addio a Gastini, l’autore della luci d’artista in Galleria Umberto I

Aveva 80 anni: molto noto anche in Germania


E’ scomparso l’artista Marco Gastini, uno dei protagonisti torinesi presenti dagli anni Sessanta sulla scena internazionale. In questa città era nato nel 1938, formandosi all’Accademia Albertina. E qui gli è stata dedicata nel 2001 alla Promotrice una grande mostra antologica, promossa dalla Gam e curata dall’allora direttore  Pier Giovanni Castagnoli. Lascia in eredità ai concittadini  una Luce d’artista tuttora installata nella Galleria Umberto I e un lavoro inaugurato nel 2007 intorno alla Biblioteca civica Italo Calvino, fatto di griglie, concrezioni, canaline metalliche e neon che si illuminano di notte.
Gastini ha iniziato la sua carriera con una mostra ad Alba nel 1964, operando allora  nell’ambito della pittura analitica, per cui si serviva anche di lastre di plexiglass su cui incideva i propri segni come graffi. E’ seguita una fitta attività espositiva, in Italia e all’estero. Molto noto soprattutto in Germania, dove è stato spesso presente con personali e collettive, ha presentato i suoi lavori da Bruxelles a Zurigo, da Parigi a New York, da  Los Angeles a Rio de Janeiro. Nel 1982 era presente nel Padiglione italiano della  Biennale di Venezia.  La  sua maturità artistica è stata contrassegnata dall’uso del colore azzurro intenso – lo stesso della luce d’artista – a cui imprimeva una sorta di   valore atmosferico,  liberandolo oltre i limiti del quadro.
“Marco aveva una grande  energia e curiosità nei confronti del mondo dell’arte e metteva la sua umanità anche nel rapporto con gli artisti suoi compagni di strada, come Paolo Icaro,  Eliseo Mattiacci e Giuseppe Spagnolo con cui aveva partecipato a una recente mostra a Ca’ Pesaro a Venezia – dice Elena Volpato, conservatore del contemporaneo alla Gam.  – Di lui si ricorderanno le “Macchie”  di piombo e antimonio, con le quali ha espanso il gesto pittorico nello spazio”.

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