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Ventotene senza scuola, la Regione ricomincia da materna e elementari

Nell’isola era esploso il caso della media rimasta senza alunni e del sindaco che aveva lanciato l’idea di accogliere sull’isola famiglie di migranti scontrandosi però con la resistenza degli isolani. Ora Zingaretti ha scelto la piccola perla pontina come laboratorio per un piano di rilancio di aree rilevanti a rischio spopolamento. Cominciando da 122 mila euro per progetti scolastici

Privi di opportunità di lavoro e anche di servizi sono molti i centri che si stanno spopolando. Un grande patrimonio storico e culturale che rischia di scomparire. Secondo la Regione Lazio frenare tali fenomeni però è possibile e la giunta ha deciso di provarci partendo da Ventotene, la piccola isola dell’arcipelago pontino simbolo dell’europeismo, con un piano che prevede un primo investimento di 122mila euro in due anni soprattutto sulla scuola. Un investimento che indubbiamente non può essere considerato risolutivo per evitare la fuga delle famiglie isolane, ma che rappresenta soltanto un primo passo per tentare di bloccare un fenomeno appunto in corso da troppo tempo.

Ventotene, piccoli migranti per salvare la scuola che muore. Ma in tanti dicono no – Videoreportage

Lo scorso anno proprio nel piccolo Comune in mezzo al Tirreno era del resto esploso il caso della scuola media, rimasta senza alunni e a rischio chiusura. Il sindaco Gerardo Santomauro aveva lanciato l’idea di accogliere sull’isola famiglie di migranti per evitare tale rischio, scontrandosi però con la resistenza degli isolani, e un mese fa, quando sono riprese le lezioni, le aule della “Altiero Spinelli” sono rimaste deserte. Nessun iscritto. Sono rimaste così solo la scuola materna e la scuola elementare. “Zingaretti venga a Ventotene. La Regione si è dimenticata di noi”, ha denunciato poche settimane fa sempre il primo cittadino. E ora una risposta dalla giunta di Nicola Zingaretti è arrivata, scegliendo appunto l’isola come laboratorio per un piano di rilancio di aree di rilevanza storico-culturale e ambientale a rischio spopolamento. Iniziative da testare sull’isola e poi da esportare eventualmente in altri centri del Lazio con problemi analoghi.

Il progetto prevede il rilancio di aree in difficoltà, come nel caso di Ventotene, sia dal punto di vista demografico che socio-economico. Piano che mette al centro la scuola, con attività volte a facilitare l’apprendimento, ricorrendo alla tecnologia, partendo dalle video conferenze, e ad occasioni di confronto su diverse tematiche tra docenti, studenti ed esperti.

Prevista poi la realizzazione da parte della stessa scuola, in collaborazione con agenzie formative ed esperti, di attività di socializzazione finalizzate a coinvolgere anche il resto della popolazione isolana: dal teatro alla banda, fino a progetti sportivi. La Regione mira infine a integrare in tali attività anche giovani provenienti da centri vicini come Sperlonga, Gaeta e Formia.

Un primo passo dunque partendo appunto dai 66 alunni delle scuole rimaste a Ventotene, da quei bambini e dalle loro famiglie. A beneficiare dei 122mila euro sarà il Comune, che dovrà gestire il progetto e tenersi in costante contatto con la Regione. E se tutto andrà bene altri soldi verranno investiti oltre che sull’isola anche per altre piccole realtà del Lazio che anno dopo anno si stanno spegnendo. Non resta che attendere e vedere se il piano regionale convincerà le famiglie a restare in inverno a Ventotene, mandando lì i loro figli a scuola anziché scegliere le comodità della terraferma, a partire da quelle di Formia.

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