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Uccisa in palestra a Fiumicino, il personal trainer ha confessato

I FATTI
Una confessione lunga, durata oltre più di otto ore, interrotta dalle lacrime e dai sopralluoghi con il Ris nella palestra, il luogo del delitto. «Dovevamo vederci per chiarire – ha detto ai militari l’ex poliziotto – una volta per tutte questa storia. Volevo troncare e ho detto basta. Lei non ne voleva sapere e ha minacciato di dirlo a Stefania, la mia compagna. Così non ci ho visto più, ho avuto uno scatto d’ira e l’ho colpita». Tanina è a terra sul tatami in una pozza di sangue, che lo stesso Andrea ha provato a pulire. È agonizzante, ma ancora viva: l’istruttore le mette un sacchetto in testa e la uccide. A questo punto c’è da sbarazzarsi del corpo, il prima possibile. De Filippis racconta di averla caricata nella sua auto e la lascia lì fino a notte fonda, mentre i familiari la cercano disperatamente per strada. Poco prima dell’alba, abbandona il corpo nel fosso di via Castagnevizza, dove sarà ritrovato lunedì mattina.

LE INDAGINI
«Gli abbiamo anche chiesto di partecipare con noi alle ricerche – dicono il fratello e il cognato di Tanina – ma lui ci ha detto che doveva andare al cinema. Ci è sembrato molto strano». Un omicidio efferato le cui indagini sono state condotte dai carabinieri del Gruppo Ostia, agli ordini del colonnello Pasqualino Toscani che nel giro di pochi giorni ha chiuso un caso non semplice. Le attenzione si erano da subito concentrate sul personal trainer, indagato per omicidio e lasciato a piede libero. I militari forse credevano in un passo falso o in un epilogo così come si è verificato: con la confessione dell’uomo, legato alla 39enne anche da una relazione sentimentale. «Era ora di finire questo rapporto che non era così come credeva lei», ha detto ai carabinieri l’istruttore della palestra. Andrea De Filippis sapeva di avere le ore contate, molto probabilmente. Per lui era già pronto un provvedimento restrittivo e i carabinieri del Gruppo Ostia sarebbero andati a prelevarlo di lì a poco. Così ha spiazzato tutti, anticipando i tempi. Prima si è detto estraneo ai fatti, poi si è presentato alla caserma di via Anco Marzio a Fiumicino accompagnato dal suo legale, l’avvocato Christian Milita, per costituirsi. L’ex poliziotto aveva cercato di difendersi fino all’ultimo: «Non sono un mostro», aveva dichiarato al Messaggero. Poi la confessione. «Ho avuto uno scatto d’ira – ha detto agli inquirenti – e sono pronto a prendermi le mie responsabilità: ho fatto tutto da solo: ho ucciso e nascosto il corpo, volevo non lo ritrovasse nessuno».

IL CLIMA
La comunità di Fiumicino è sotto choc. Le allieve di Andrea ancora non ci credono: «Non può essere stato lui», dicono fuori dalla palestra posta sotto sequestro. Fuori dalla caserma di Ostia invece c’erano tutti i familiari di Tanina. All’uscita dal comando, i parenti infuriati gli hanno gridato insulti. De Filippis è stato arrestato e tradotto nel carcere di Civitavecchia. Tanina è morta in quella palestra. Mamma di due ragazzi: è stata picchiata, uccisa e gettata in un canale.

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