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Traini chiede scusa in apertura di udienza. “In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra”

MACERATA – Il procuratore ha chiesto 12 anni per Luca Traini, accusato di strage, porto abusivo d’armi, danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale. Luca Traini in apertura di udienza aveva chiesto scusa.  Sereno, sorridente siede in cima all’aula e sembra sereno. Prima della requisitoria del pm ha fatto una dichiarazione spontanea, chiedendo scusa per quello che ha fatto. Ha letto cinque fogli di dichiarazione spontanea in cui si diceva tra le atre cose: ” In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra”. “Volevo giustizia per Pamela”. “Ringrazio comunque le forze dell’ordine per quello che fanno per Macerata”. E ancora: “Non provo nessun odio razziale, volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti”.

Traini ha parlato anche della sua vita – “Mi hanno detto (riferendosi alla perizia di Picozzi ndr) che non sono matto e non sono borderline, ma ho avuto un’infanzia difficile”. E ha continuato: “Chiedo scusa alle persone che ho ferito e che sono qui in aula. Ho capito di aver sbagliato”. A seguire gli interventi delle parti civili. La sentenza è attesa per oggi, ma potrebbe anche slittare dato il numero di persone che dovrà parlare

Luca Traini, per la mattanza del 3 febbraio 2018 in cui ha esploso diversi colpi dall’auto ferendo sei immigrati, seguita all’omicidio di Pamela Mastropietro, è accusato di strage, tentato omicidio plurimo e porto abusivo di armi. In aula ci sono quattro delle sue vittime seduite in fondo all’aula. Tredici le parti civili ammesse. In un precedente interrogatorio Traini aveva dichiarato di non rinnegare nulla di quello che aveva fatto.

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