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Svolta nel delitto di Sestri Levante, arrestati la moglie e il compagno

Antonio Olivieri fu ucciso per soldi, gli sms fra la donna e il nuovo convivente incastrano la coppia.

Antonio Olivieri fu ucciso per soldi. La svolta nelle indagini sulla morte dell’imbianchino di Sestri Levante, trovato in una pozza di sangue con la testa fracassata nella mattina del 23 novembre nello scantinato di casa, punta dritto al movente economico.
E porta direttamente a due persone, arrestate nella notte tra lunedì è martedì su ordine dal pm Pier Carlo Di Gennaro con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi: la moglie dell’uomo, Gesonita Barbosa, 35 anni, brasiliana, separata e al momento dell’omicidio con una causa di divorzio in corso con la vittima. E il suo nuovo compagno Paolo Ginocchio, 45 anni, ex barista, ora montatore di mobili a chiamata.
I due avrebbero agito per odio: la donna con il ruolo di mandante, mentre l’uomo sarebbe l’autore materiale del delitto. A incastrarli una serie di sms scritti il giorno prima della morta di Olivieri, in particolare un messaggio in cui Ginocchio chiedeva alla compagna di cancellare tutta la loro corrispondenza.
Il delitto era avvenuto nello scantinato del palazzo dove abitava la vittima, in via Roma, nel centro di Sestri Levante: l’uomo era stato attirato con uno stratagemma fuori casa e poi colpito più volte alla testa con un corpo contundente. L’uomo venne trovato anche con una fascetta da elettricista stretta intorno al collo.
La donna, secondo l’accusa, nutriva odio verso Olivieri, da cui era in via di separazione, e al quale aveva già bruciato il motorino, gesto per cui era stata condannata in tribunale due giorni prima del delitto. Barbosa, in cura al Sert per ludopatia e sempre in cerca di soldi, provava un forte risentimento verso Olivieri che aveva più volte minacciato di morte. Lo riteneva responsabile della scelta compiuta dal tribunale di affidare all’uomo la figlia di 15 anni della donna e il figlio di 10 anni della coppia. Tra i due le liti e le denunce erano continue.
Olivieri era stato anche indagato per maltrattamenti e poi prosciolto. Questi particolari hanno subito indirizzato gli inquirenti verso la Barbosa. La donna (assistita dall’avvocato Nicoletta Peri) aveva fornito un alibi, a suo dire avvalorato dalle immagini di alcune telecamere di Chiavari. Ma non essere presente sul luogo

dell’omicidio non l’ha esclusa dal delitto, secondo gli investigatori.
I poliziotti della sezione omicidi diretta dal primo dirigente Marco Calì grazie alle immagini delle telecamere installate nella zona del delitto e una serie di altri accertamenti svolti dalla scientifica dopo aver provato la presenza di Ginocchio all’ora del delitto in via Roma, sono convinti che ad aver ideato l’omicidio sia stata la donna, con la complicità del nuovo compagno.

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