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Roma, protesta autodemolitori. Bloccata la Cristoforo Colombo. Traffico in tilt

“Sono 20 giorni che ci prendono in giro. Non abbiamo più niente da perdere”: i gestori degli sfasciacarrozze contro il piano del Comune
Continuano le proteste degli autodemolitori, ormai da venerdì in presidio permanente davanti agli uffici della Regione Lazio che si affacciano su via Cristoforo Colombo. Uno dei protestanti si è arrampicato su un grande cartellone davanti al palazzo minacciando di buttarsi. “Sono 20 giorni che ci prendono in giro”, “non abbiamo più niente da perdere”, sono alcune delle frasi gridate dal gruppo sempre più numeroso che ha bloccato la
C’è chiusura totale da parte dell’amministrazione 5 stelle, oggi ci è stato comunicato che non ci verrà concessa alcuna proroga, stanno lasciando 2500 famiglie senza lavoro”, spiega Irene Bucci, titolare della Romana demolizioni su via di Pietralata. Il caos con gli autodemolitori è iniziato lo scorso 30 giugno, allo scadere della deroga concessa lo scorso anno dall’amministrazione comunale alle oltre 100 strutture che operano sul territorio di Roma.
“E’ un mese che non possiamo accettare auto da rottamare – continua Bucci – e a Roma ce ne sono una media di 200, 300 al giorno. Questo sta portando non solo disagi ai cittadini e alla nostra categoria, ma anche a tutte le aziende che lavorano nello smaltimento dei materiali che noi trattiamo”. Lo scorso anno l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari aveva concesso la deroga a patto che gli esercizi effettuassero alcuni interventi di adeguamento per mettersi in regola.

Tuttavia, nonostante mappature e tavoli tra Comune e Regione non si è mai arrivati all’individuazione di aree idonee e libere per il trasferimento. Il compito spetterebbe al Comune di Roma, ma una settimana fa l’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari ha invocato l’aiuto della Regione per individuare e mettere effettivamente a disposizione nuove aree di ricollocazione degli impianti. “La Regione non ha alcun ruolo nei processi autorizzativi e nella delocalizzazione delle attività di autodemolizione”, ha puntualizzato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani. L’unica strada percorribile sembra quella di un’altra proroga alle autorizzazioni da parte del Comune, in attesa che un nuovo piano di delocalizzazione venga redatto dalla Regione. Ma i grillini non fanno dietrofront e la protesta continua.
Franco Franceschini detto “Er Trivella” resta ancora arrampicato sulle impalcature all’interno del cantiere di piazza dei Navigatori, davanti alla Regione Lazio, minacciando di gettarsi nel vuoto. L’assessora Montanari raggiunge i protestanti promettendo di impegnarsi a “portare avanti una situazione cuscinetto e a portare avanti i tavoli politici e tecnici  tra Comune e Regione per risolvere questa situazione”, spiega. Forse una nuova deroga per permettere agli impianti che da fine giugno non possono più accettare auto da demolire, di cui 18 nell’area Palmiro Togliatti, la cui autorizzazione è stata revocata a inizio mese e che tra 4 giorni saranno chiusi tout court”.
“Domani alle 16 ci sarà un incontro in Comune con i capigruppo che riceveranno una delegazione di autodemolitori.Continueremo a chiedere alla Regione Lazio di svolgere le sue funzioni istituzionali nella vertenza con gli autodemolitori”, continua. “Ci daranno una nuova proroga, ma noi vogliamo un impegno a portare avanti un percorso tracciato che porti alla delocalizzazione – spiega Mario di Nunzio presidente dell’Arder, associazione di categoria -.Vogliamo stare in pace, vogliamo la delocalizzazione che aspettiamo da 20 anni. E dovrebbe spettare al Comune. Se domani non si trovano soluzioni la protesta sarà ancora più decisa”.
Intanto il presidio sotto gli uffici della Regione non si ferma. Gli autodemolitori hanno parcheggiato i loro mezzi nel parcheggio davanti al palazzo, con tanto di barbecue, seggiole e tavolo da picnic. Le parole della Montanari arrivano al Trivella, che in risposta sventola dall’alto dell’impalcatura uno striscione su cui si legge “Di Maio, dal 28 giugno senza dignità”.

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