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Ponte Morandi, sequestro di documenti: gdf al Ministero dei Trasporti. Toninelli: “Chiarezza su passato”

I militari stanno eseguendo un decreto emesso dalla procura della Repubblica di Genova, acquisizione di atti anche presso Provveditorato e Spea. Martina: “Il concessionari paghi. E il governo sia chiaro anche su progetto Gronda”. Bagnasco: “Genova si è sempre rialzata”. Intesa San Paolo e Deutsche Bank sospendono per 12 mesi le rate dei mutui degli sfollati


GENOVA – La Guardia di finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi. Le Fiamme gialle sono nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture e nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, e della Spea Engineering spa.

Il ministro dei Danilo Toninelli plaude all’intervento della gdf.”Sono ben felice che si faccia chiarezza su quanto successo in passato – scrive su Twitter – il Mit è a totale disposizione delle autorità che stanno indagando sul crollo del ponte Morandi”. Intesa San Paolo e Deutsche Bank, intanto, hanno deciso di sospendere per 12 mesi le rate dei mutui degli sfollati.

I sequestri stanno avvenendo a Roma, Milano, Firenze e Genova. Il procuratore Francesco Cozzi in questi giorni aveva parlato di “un consistente numero di reperti utili per accertare le cause del crollo del viadotto” collassato per circa 250 metri il 14 agosto scorso uccidendo 43 persone. Ma aveva anche spiegato che “l’analisi della documentazione che abbiamo acquisito ci ha portato a raccogliere elementi utili che risalgono fino dagli anni ’80”, quindi il lavoro di investigatori e inquirenti sarà ancora lungo. Al momento, ha chiarito, “non c’è alcun indagato”.

Autorizzazioni, manutenzioni, verbali delle riunioni dei consigli di amministrazione. Sono i documenti che la guardia di finanza di Genova sta acquisendo da questa mattina nelle sedi del ministero dei Trasporti, del provveditorato delle opere pubbliche del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e di Spea Engineering spa.

In particolare gli atti che gli investigatori stanno cercando riguardano il progetto di retrofitting, che prevede il rinforzo degli stralli di pila n. 9 e 10 di ponte Morandi. Gli inquirenti vogliono risalire la catena di chi sapeva dello stato di ammaloramento del ponte, cosa è stato fatto e cosa no e perché, eventualmente non si è provveduto con misure anche temporanee per tutelare da rischi.

Non si palcano, sul crollo del ponte Morandi, le polemiche politiche.”Senza dubbio il concessionario deve pagare di tutto e di più – dichiara il segretario del Pd Maurizio Martina – ma bisogna essere chiari anche nella definizione delle competenze sulla costruzione del nuovo ponte. Il Governo deve essere anche chiaro sulla costruzione della Gronda per Genova”.


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