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Manovra, nuova frenata sul deficit: 2,1 per cento nel 2020 e 1,8 nel 2021

Correzione bis sulle stime dopo la reazione dei mercati e le critiche dell’Unione europea. Dieci miliardi per il reddito di cittadinanza. Scendono a sette miliardi le risorse per le pensioni. La ministra alla Salute Grillo: “Un miliardo in più al fondo sanitario nazionale”


ROMA – La nota di Aggiornamento al Def prevede un rapporto deficit/Pil “al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021”. Lo ha riferito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il rapporto debito/Pil è stimato nella nota in calo “dall’attuale 130,9% a sotto il 130% nel 2019 e al 126,5% nel 2021”. “Avevamo promesso di aumentare il tasso di crescita e volevamo eliminare il gap con l’Europa e avevamo detto che avremmo ridotto il rapporto debito/Pil. Con questa manovra noi arriveremo a dimezzare il gap, tra il tasso di crescita italiano e il tasso di crescita europeo nel primo anno, nel 2019”, ha proseguito Conte. “Per quanto riguarda il debito scenderemo di oltre 4 punti percentuali, negli ultimi 3 anni è stata di 0,6%”, ha aggiunto il ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Al vertice di Palazzo Chigi hanno partecipato oltre al premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro all’Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e i sottosegretari Giancarlo GiorgettiLaura Castelli Massimo Garavaglia. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato che “non ci saranno tagli alla sanità. Il fondo sanitario nazionale aumenterà di oltre un miliardo. Stiamo rimodulando la spesa pubblica per trovare nuove risorse per il settore”.

Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha parlato della parte che riguarda le imprese e il lavoro. Il piano di investimenti che accompagnerà il Def “è importantissimo, aiuterà soprattutto le imprese”, ha detto. Le misure fondamentali volute dal governo, tra queste il reddito di cittadinanza e il fondo dei truffati dalle banche, “verranno finanziate nel 2019, 2020 e 2021”., ha detto ancora Di Maio. “Nel 2019 tante persone potranno andare in pensione e tante troveranno lavoro con il programma di assunzioni che nascerà anche grazie al piano di investimenti”. Le misure volute dal governo, rivendica Di Maio, sono “il cuore di una legge di bilancio che, invece di far pagare i cittadini, ripaga i cittadini delle ruberie e degli sprechi del passato”.

“Ci tengo a sottolinearne tre degli impegni presi con gli italiani e che saranno in questa manovra: il superamento della legge Fornero, che vedrà la possibilità, non l’obbligo, di andare in pensione con alcuni anni di anticipo rispetto alla vigliacca riforma Fornero, senza alcuna penalizzazione”: rileva il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Il secondo è la flat tax, un’aliquota fiscale fissa al 15% per le partite Iva – aggiunge – e per quel che concerne il mio ministero, un piano di assunzioni straordinario di donne e uomini per garantire più sicurezza nelle strade del nostro Paese”. Per il segretario leghista “sono 3 aspetti che ci tenevo a sottolineare delle misure che sono in questa bella e coraggiosa manovra”, conclude. Per la riforma della legge Fornero in campo 7 miliardi.

“Con queste misure abbiamo previsto che anche il tasso di disoccupazione tenderà a scendere nelle nostre previsioni, attestandosi ragionevolmente intorno all’8 se non al 7% nel triennio”, assicura Conte.

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