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Manovra 2019, la lettera della Ue all’Italia: “Deviazione senza precedenti, rischio di seria violazione del Patto”

Incontro Tria-Moscovici. Il francese: “La commissione non è avversaria dell’Italia, ma deve far rispettare le regole”. Conte: “Non ci preoccupa”. Juncker: “Non daremo altra flessibilità”


Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici hanno inviato la lettera con la quale la Commissione europea critica duramente il Progetto di bilancio inviato il 15 ottobre dal Consiglio dei ministri a Bruxelles. Lo stesso Cdm dal quale è uscito il decreto fiscale con il pasticcio del condono, che sta spaccando il governo di Lega e M5s. Nella missiva, che piomba su Roma durante l’incontro tra il ministro al Tesoro, Giovanni Tria, e lo stesso Moscovici, il vicepresidente e il commissario agli Affari economici elencano una serie di criticità evidenti.

La lettera della Commissione

Innanzitutto, il bilancio italiano mostra una deviazione “senza precedenti nella storia del Patto di stabilità”, sia per il fatto che contempla una espansione vicina all’1% – mentre il Consiglio aveva invitato l’Italia a una correzione fiscale – sia per una deviazione dagli obiettivi pari all’1,5%. Alla luce di questi fattori, si profila “un non rispetto particolarmente serio con gli obblighi del Patto” e si chiede al Governo di dare una risposta ai rilievi entro lunedì 22 ottobre.

Moscovici e Dombrovskis ricordano che – con un debito al 130% del Pil e le attuali previsioni – l’Italia rischia di esser fuori dalla regola sul debito. In passato, l’ultima volta nel maggio 2018, quando fu giudicata la posizione tricolore si tenne conto del fatto che Roma era in regola con il braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita e per questo non erano state adottate sanzioni. Ma ora “la conclusione del report” sull’Italia “in base all’Articolo 126 potrebbe esser rivista”, qualora non fosse più garantita “l’adesione italiana al Patto alla luce delle deviazioni previste”  con la Manovra. Chiedendo anche lumi sul perché non siano stati accolti i rilievi dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, la lettera si conclude dicendo che c’è un “rischio particolarmente grave di non-compliance (mancato rispetto, ndr) degli obblighi di bilancio previsti dal Patto di Stabilità e crescita”.

L’Italia ha ora tempo fino al 22 ottobre per rispondere, poi la Commissione prenderà la decisione finale sulla Manovra entro la fine del mese. Se arrivasse una formale bocciatura con richieste di modifica, sarebbe una prima Se hai difficoltà a visualizzare il contenuto nel box qui sotto, clicca su questo link per scaricare la versione pdf del documento complet

Moscovici: “Commissione non è avversaria ma deve far rispettare le regole”

In serata, Moscovici è intervenuto nuovamente sui rilievi fatti dalla Commissione: “L’aumento delle spese e la decisione di portare il deficit al 2,4% resta oggetto di preoccupazione per la Commissione e per gli altri Stati membri ed è per questo che sono venuto qui a discuterne”, ha detto il commissario europeo agli Affari economici nel corso della conferenza stampa al termine dell’incontro con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria.

Moscovici ha fatto notare come l’ipotesi di crescita del governo non sia stata convalidata dall’ufficio parlamentare di bilancio e che “il debito a 130% ha conseguenze dirette sugli italiani. Non c’è alcun retropensiero, l’Italia è trattata come tutti gli altri paesi, la commissione non è contro questo splendido paese, non è un avversario dell’Italia. E’ l’arbitro sul campo, la persona che fa rispettare le regole del gioco”.

Regole, ha precisato, che “sono strumenti che permettono agli Stati di lavorare insieme” e sono state “adottate in modo democratico” anche dall’Italia e “si applicano a tutti con equità e giustizia”.

Alle parole dei vicepremier Salvini e Di Maio, che in questi giorni hanno rivendicato il diritto di fare più deficit, Moscovici ha risposto che “l’Italia ha diritto di scegliere le sue priorità di bilancio, di mettere l’accento sulla lotta alla povertà, la Commissione non interferirà su queste scelte che sono legittime” ma “abbiamo tre domande da rivolgere al governo italiano: la prima è come finanzierà le spese nuove annunciate, chi pagherà la fattura delle spese supplementari non finanziate” e l’altra domanda è sulla “mancata convalida dell’Upb”.

Per il commissario comunque non esiste un piano B ma solo un piano A: “Restare insieme nella zona euro”.

In conferenza stampa il l ministro Tria ha spiegato che “i saldi sono stati approvati dal parlamento, l’iter può migliorare la qualità dei provvedimenti che saranno presi, il governo è sempre pronto ad accogliere contributi migliorativi che non mettano in discussione i saldi approvati”.

Juncker si è limitato a dire che, al Consiglio europeo, “abbiamo affrontato brevemente le questione dei bilanci degli Stati” e che “il premier italiano Conte ha presentato la situazione italiana con ‘verve’. Non abbiamo reagito perché la Commissione sta esaminando il progetto. Non abbiamo pregiudizi negativi sull’Italia e la Commissione esaminerà il bilancio con lo stesso rigore e la stessa flessibilità che usiamo per i bilanci di tutti gli altri paesi”.

E fonti Ue avevano fatto filtrare che lo stesso Moscovici avrebbe portato a Tria – già duramente criticato per la Manovra questa mattina da Assolombarda – il documento. Indiscrezioni alle quali Conte ha risposto via Facebook, facendo sapere che il passo “non preoccupa”. Intanto sui mercati lo spread tra Btp e Bund tedeschi – primo termometro delle preoccupazioni degli investitori – ha sfondato quota 320 punti base, livelli che non si vedevano dalla primavera 2013.

Draghi: non rispettare le regole fa danni alla crescita, prezzo più alto per tutti

E proprio guardando ai mercati è intervenuto Mario Draghi, il governatore della Bce, alla riunione dei capi di Stato e di governo dell’Unione monetaria: “Mettere in discussione le regole all’interno della Ue può portare a un peggioramento delle condizioni nel settore finanziario e di qui a un danno alla crescita”.

Non c’è “evidenza che indebolire tutte le regole portare alla prosperità”, ha spiegato il governatore, “ma comporterà un prezzo alto per tutti. Le regole devono essere rispettate nell’interesse di tutte le parti, specialmente di quelle più deboli. Ma lo scontro tra punti di vista opposti può essere superato in modo costruttivo da una maggiore cooperazione e nel caso dell’unione economica e monetaria da maggiore integrazione. Non c’è un’alternativa costruttiva, per questo il rispetto delle regole è essenziale quanto l’apertura a cambiamenti verso una integrazione più profondà”

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