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La Manovra, Conte: “Deficit al 2,1% nel 2020 e 1,8 nel 2021”

Correzione bis sulle stime dopo la reazione dei mercati e le critiche dell’Unione europea. Per il 2019 il deficit resta al 2,4%. Lega e M5s: 20 miliardi per le misure, ma nessuna indicazione sulle coperture. La ministra alla Salute Grillo: “Un miliardo in più al fondo sanitario nazionale”


ROMA – Dopo le tensioni sui mercati dei giorni scorsi e le polemiche con l’Unione Europea, il governo rivede i numeri del deficit per i prossimi anni, lasciando al 2,4% quello per il 2019. La nota di aggiornamento al Def prevederà un rapporto deficit/Pil “al 2,4% nel 2019, al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021”, ha spiegato il presidente del Consiglio nella conferenza stampa di mercoledì sera che si è conclusa senza domande da parte dei giornalisti presenti. Il rapporto debito/Pil, ha spiegato Conte, è stimato in calo “dall’attuale 130,9% a sotto il 130% nel 2019 e al 126,5% nel 2021”, anche se l’esecutivo non ha comunicato i numeri precisi relativi alle stime sulla crescita per il 2019, 2020 e 2021 e all’inflazione.

“Avevamo promesso di aumentare il tasso di crescita e volevamo eliminare il gap con l’Europa e avevamo detto che avremmo ridotto il rapporto debito/Pil. Con questa manovra noi arriveremo a dimezzare il gap, tra il tasso di crescita italiano e il tasso di crescita europeo nel primo anno, nel 2019”, ha proseguito Conte. “Per quanto riguarda il debito scenderemo di oltre 4 punti percentuali, negli ultimi 3 anni è stata di 0,6%”, ha aggiunto il ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Al vertice di Palazzo Chigi hanno partecipato oltre al premier Giuseppe Conte, i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro all’Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e i sottosegretari Giancarlo GiorgettiLaura Castelli Massimo Garavaglia. Il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato che “non ci saranno tagli alla sanità. Il fondo sanitario nazionale aumenterà di oltre un miliardo. Stiamo rimodulando la spesa pubblica per trovare nuove risorse per il settore”.

Conte: “La disoccupazione scenderà al 7-8%”

Il ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio ha parlato della parte che riguarda le imprese e il lavoro. Il piano di investimenti che accompagnerà il Def “è importantissimo, aiuterà soprattutto le imprese”, ha detto. Le misure fondamentali volute dal governo, tra queste il reddito di cittadinanza e il fondo dei truffati dalle banche, “verranno finanziate nel 2019, 2020 e 2021”., ha detto ancora Di Maio. “Nel 2019 tante persone potranno andare in pensione e tante troveranno lavoro con il programma di assunzioni che nascerà anche grazie al piano di investimenti”. Le misure volute dal governo, rivendica Di Maio, sono “il cuore di una legge di bilancio che, invece di far pagare i cittadini, ripaga i cittadini delle ruberie e degli sprechi del passato”.

“Ci tengo a sottolinearne tre degli impegni presi con gli italiani e che saranno in questa manovra: il superamento della legge Fornero, che vedrà la possibilità, non l’obbligo, di andare in pensione con alcuni anni di anticipo rispetto alla vigliacca riforma Fornero, senza alcuna penalizzazione”, ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Il secondo è la flat tax, un’aliquota fiscale fissa al 15% per le partite Iva – aggiunge – e per quel che concerne il mio ministero, un piano di assunzioni straordinario di donne e uomini per garantire più sicurezza nelle strade del nostro Paese”. Per il segretario leghista “sono 3 aspetti che ci tenevo a sottolineare delle misure che sono in questa bella e coraggiosa manovra”, conclude. Per la riforma della legge Fornero in campo 7 miliardi.

“Con queste misure abbiamo previsto che anche il tasso di disoccupazione tenderà a scendere nelle nostre previsioni, attestandosi ragionevolmente intorno all’8 se non al 7% nel triennio”, ha assicurato Conte.

La misure della manovra e il nodo coperture

Reddito di cittadinanza, flat tax e riforma delle pensioni saranno dunque al centro della prossima legge di bilancio, con un budget a disposizione di 20 miliardi, secondo quanto hanno riferito fonti della Lega e del M5s anche se non sono state ancora rivelate le necessarie coperture: il solo extra-deficit basta per coprire una serie di spese ‘obbligate’ e poco altro.

Così come resta una incognita la ‘clausola’ sulla spesa da tagliare in caso non si raggiungano gli obiettivi di crescita, che hanno fatto circolare l’ipotesi che le misure chiave possano essere introdotte in via ‘sperimentale’, in modo da non incidere sul deficit strutturale e da poter essere rivalutate alla luce delle risorse effettivamente disponibili il prossimo anno.

Dopo un balletto sulle cifre e dichiarazioni contrastanti, Lega e M5s hanno diramato un comunicato comune per far sapere che “le misure del contratto di governo per il rilancio economico del paese, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, introduzione flat tax, assunzione straordinaria forze dell’ordine che saranno contenute, tra le altre, nella prossima manovra partiranno all’inizio del 2019 e saranno finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro, 10 reddito di cittadinanza, 7 Fornero, 2 flat tax, 1 assunzioni straordinarie. Domani il governo presenterà il def in Parlamento”.

Meno tasse per le partite Iva 

Matteo Salvini ha detto che la riforma della legge Fornero consentirà di uscire in anticipo – “senza penalizzazioni, senza paletti, senza limiti, senza tetto al reddito” – a ” 400 mila persone”. La flat tax per le partite Iva sarà al 15% fino a 65mila euro, con una seconda aliquota al 20% sul reddito aggiuntivo fino al 20% che potrebbe arrivare però solo l’anno successivo, previo via libera Ue. Confermata anche la mini-Ires sugli utili reinvestiti in azienda per assunzioni e macchinari.

Dal Movimento fanno invece sapere che reddito e pensione di cittadinanzaavranno a disposizione 9 miliardi (in parte forse conteggiando anche i 2,6 miliardi già a bilancio per il Rei) più un miliardo per i centri per l’impiego. E il nuovo strumento dovrebbe partire, secondo Di Maio, entro i primi tre mesi dell’anno. Il vicepremier M5S conferma anche il miliardo e mezzo per risarcire i risparmiatori vittime dei crack bancari e annuncia un taglio “alle agevolazioni delle banche” che potrebbe tradursi in una riduzione della deducibilità degli interessi passivi.

Il ministro della Sanità, Giulia Grillo, ha annunicato che “per la prima volta non ci saranno tagli alla Sanità, aumenterà il fondo sanitario nazionale di oltre un miliardo e stiamo rimodulando la spesa pubblica per trovare nuove risorse per il settorè”.

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