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Il sottosegretario Rossi rimette le deleghe dopo trasmissione tv: "Ma dalle Iene accuse infondate"

Il sottosegretario Rossi rimette le deleghe dopo trasmissione tv: "Ma dalle Iene accuse infondate"Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa che ha rimesso le deleghe L’ex generale sotto accusa per un incarico di assistente parlamentare al figlio da parte di un collega di partito. Il servizio televisivo nasce dalla denuncia di una giovane collaboratrice alla Camera che parla di avances e stipendi mai ricevuti da un anno e mezzo

“Sono accuse infondate e lesive della mia persona quelle che mi sono state rivolte nel servizio della trasmissione televisiva ‘Le Iene’. Insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione. Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera. Il documento, consultabile, conferma l’assenza di un rapporto di dipendenza dal mio ufficio contrariamente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzione”. Lo afferma in una nota il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il centrista eletto nel 2013 con Scelta civica di Mario Monti, già generale dell’Esercito, e ora esponente di “Centro Democratico – Democrazia Solidale” per difendersi dagli attacchi della puntata televisiva delle Iene andata in onda lo scorso primo ottobre.
Ancora il parlamentare: “Con questa iniziativa voglio fare chiarezza per evitare che queste informazioni siano strumentalizzate: le spese relative ai collaboratori sono rendicontate, e questo basta per dimostrare da chi realmente dipende l’impiegato e viene retribuito”. Quindi, “ho dato mandato a uno studio legale di tutelare l’immagine mia e di mio figlio ed esaminare la possibilità di contestare le accuse rivolte nelle opportune sedi legali. In ogni caso, al fine di non coinvolgere l’Amministrazione che rappresento…ho deciso di rimettere le deleghe conferitemi dal Ministro della Difesa”.
Dal servizio tv emergeva, tra l’altro, che un collega parlamentare – il deputato centrista Mario Caruso – aveva formalmente assunto Fabrizio Rossi, il figlio del sottosegretario per fare un favore all’amico al governo ma il giovane, in realtà, non si presenterebbe mai al lavoro. E il servizio scoperchiava anche altro, le presunte avances dello stesso deputato Caruso a una collaboratrice che non percepirebbe alcuno stipendio da un anno e mezzo perchè i soldi a lei spettanti sarebbero stati dirottati nelle tasche del figlio del sottosegretario.
Attacca Luca Marco Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm):  “Grazie al programma televisivo Le Iene gli italiani hanno potuto apprendere che il signor Fabrizio Rossi, figlio del sottosegretario di Stato alla Difesa, sarebbe stato assunto come proprio assistente parlamentare dall’onorevole Mario Caruso e che il giovane, invece di lavorare presso l’ufficio del deputato che lo ha assunto, si recherebbe presso un ufficio del padre vicino casa. Come è noto i membri della Camera percepiscono un importo di 3.690 euro per il rimborso

delle spese per l’esercizio del mandato, in cui rientrano anche le somme che devono essere corrisposte ai collaboratori e che devono essere documentate. Tutti i fatti e le testimonianze resi pubblici nel programma meritano doverosi e accurati accertamenti da parte della Procura di Roma”.

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