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Il padre si autoaccusa: "Ero io, non la mia compagna alla guida dell'auto".

Colpo di scena nella vicenda della 13enne morta in un incidente

“Ero io alla guida dell’auto, non mia moglie”. Roberto Montrucchio, 41 anni, ha telefonato ai carabinieri e ha raccontato la sua versione della storia dopo aver scoperto che la procura di Ivrea aveva denunciato la moglie per omicidio stradale dopo che la loro figlia Beatrice è morta nello in un terribile incidente su strada Bussolino, a Gassino Torinese. Subito dopo l’incidente i feriti avevano raccontato che la moglie era al volante della Mini Cooper che si è schiantata contro il basamento di di un ponticello in cemento.

Il padre si autoaccusa: "Ero io, non la mia compagna alla guida dell'auto".

Gli accertamenti dell’Arma hanno però confermato le parole dell’uomo che ora è stato denunciato, al posto della moglie, per la morte della ragazzina di 13 anni che nemmeno i medici dell’ospedale Giovanni Bosco sono riusciti a salvare con la trasfusione di 14 sacche di sangue e un intervento chirurgico durato tutta la notte. La ragazzina non indossava la cintura di sicurezza e anche per questo per lei l’incidente ha avuto conseguenze drammatiche
La Mini Cooper appartiene alla donna Irene Bono ma quella terribile sera, mercoledì, c’era il marito al volante. Non aveva raccontato subito la verità, distrutto dal dolore per la perdita della sua bambina, una giovane cavallerizza, molto conosciuta a Gassino dove i genitori gestiscono

una gastronomia. Solo qualche mese fa era stato sanzionato, proprio dai carabinieri per essere stato sorpreso alla guida senza cinture e forse anche questo lo ha frenato dal raccontare subito la verità ma poi quando ha scoperto che la procura aveva indagato la moglie si è fatto coraggio e ha alzato la cornetta del telefono cercando di soffocare almeno per un attimo l’immenso dolore di una famiglia e raccontare con lucidità quello che era accaduto.

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