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Igor era svenuto, così è stato preso. "Poteva sparare ancora 100 volte"

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La ricostruzione della cattura dopo un incidente con il pick-up durante la fuga. In auto un arsenaleAveva a disposizione cento colpi. Ma l’hanno trovato svenuto e inerme. Poteva sparare molte altre volte grazie all’arsenale che aveva addosso: le due pistole rubate in Italia e le altre due sottratte agli agenti della Guardia civil morti dissanguati in Spagna dopo averlo incrociato. Più quattro caricatori completi. Chissà quanti morti avrebbe potuto aggiungere ancora a un elenco già lungo. Ma nella notte che ha cambiato il corso della sua storia criminale, quella tra il 14 e il 15 dicembre, Norbert Feher è stato tradito dal suo corpo, così mitizzato in passato come quello di un Rambo pronto a resistere a ogni condizione, a ogni sforzo.

Era in fuga a bordo del pick- up rubato all’allevatore Josè Luis Iranzo, terza vittima dell’agguato a El Ventorillo, quando è finito fuori strada e si è schiantato nel comune di Cantavieja. Non si sa se abbia provato a uscire dalla macchina, stravolto e barcollante, spietato e pur sempre armato, per cercare di correre ancora o di fuggire con la bicicletta che aveva in auto. Gli investigatori iberici hanno detto di averlo trovato vivo ma svenuto. Nemmeno un arsenale, stavolta, poteva salvarlo.
Le ultime ore del fuggitivo sono state ricostruite ieri dagli inquirenti. Il pm Marco Forte, titolare dell’inchiesta a Bologna,

ha fatto presto due conti. Igor aveva con sé la Smith & Wesson rubata alla guardia giurata nel Ferrarese e la pistola dell’agente Marco Ravaglia, ferito durante l’agguato nel Mezzano che è costato la vita al volontario Valerio Verri. E poi le due Beretta d’ordinanza di Victor Romero e Victor Gesù Caballero, ammazzati in un casolare in Spagna assieme all’allevatore e pianti due giorni fa da un intero paese durante i funerali.

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