EXITO STYLE

G7, Trump: la Russia deve tornare. Conte: noi d'accordo, poi si allinea alla Ue. In serata The Donald apre uno spiraglio d'intesa sul vertice

G7, Trump: la Russia deve tornare. Conte: noi d'accordo, poi si allinea alla Ue. In serata The Donald apre uno spiraglio d'intesa sul vertice
Da sinistra, Angela Merkel, Giuseppe Conte e Donald Trump (ansa)

Spaccature e divergenze nel summit in Canada. Il premier italiano: “Sulla revoca delle sanzioni a Mosca, valuteremo la situazione”. Macron: “No unanime dagli europei”. Si discute anche di dazi. Il presidente Usa: sono fiducioso che un comunicato al termine del vertice potrà essere sottoscritto.

CHARLEVOIX – È il giorno che sancisce la grande rottura tra America ed Europa su commercio mondiale e Russia. Il G7 di Charlevoix allontana ancora di più Donald Trump dagli storici alleati: Trudeau, Merkel, Macron e May. Si barcamena il neo premier italiano Giuseppe Conte, che al debutto sul palcoscenico internazionale prima schiera l’Italia con gli Stati Uniti sui rapporti con Putin salvo poi farsi smentire dalla posizione comune europea che lui stesso, al termine di una riunione con i partner Ue, sottoscrive. Ma dopo la buriana e lunghi negoziati tra leader, in serata Trump apre uno spiraglio dicendosi fiducioso sul fatto che un comunicato al termine del vertice potrà essere sottoscritto.
È un Trump aggressivo quello che atterra con un elicottero militare al maniero La Malbaie, nel Quebec. Minaccia gli europei affermando che se non cederanno sul surplus commerciale ai dazi su alluminio e acciaio ne aggiungerà altri, gettando il mondo nella spirale della guerra commerciale temuta da Bruxelles e dalle Cancellerie europee. Poi chiede che Putin venga riammesso al G8. Solo il premier Conte – accompagnato in Canada dallo staff fornitogli dal Movimento 5 Stelle – lo segue. Sullo sfondo la polemica con il Pd, che accusa il nuovo portavoce di Palazzo Chigi, Rocco Casalino (fedelissimo di Di Maio) di averlo strattonato per sottrarlo alle domande dei cronisti italiani. Così come il battibecco sempre con il Pd per aver fatto filtrare di aver dovuto volare a Charlevoix con il volo di Stato solo per non avere fatto in tempo a organizzare il viaggio con una compagnia di linea (con sollievo delle autorità canadesi, che avrebbero dovuto mettere in piedi ingenti misure di sicurezza per un premier formato turista).

Gli europei intanto rispondono a Trump in una riunione a quattro prima dell’avvio formale del G7. Affermano che fino a quando Putin non rispetterà gli accordi di Minsk sull’Ucraina la Russia non potrà tornare alle riunioni dei grandi e le sanzioni non verranno levate. Conte si allinea, anche se fonti di Palazzo Chigi in serata sottolineavano che “non c’è stata nessuna retromarcia da parte dell’Italia rispetto alla volontà di sostenere la prospettiva di un ritorno della Russia nel G8. A Charlevoix l’Italia ha portato convintamente una posizione di dialogo con la Russia”. In precedenza pure sulle sanzioni era stato sibillino affermando che avrebbe valutato se mettere o no il veto al rinnovo delle restrizioni commerciali contro Mosca al summit Ue di fine mese. Per il resto il premier incontra tutti i leader in bilaterale, tranne Trump e ribadisce di essere giunto in Quebec «per difendere gli interessi italiani» forte «di una intensa legittimazione politica». Sui dazi invece sembra allontanare l’ipotesi che l’Italia (rovinosamente) rompa il fronte europeo negoziando soluzioni bilaterali con Trump («avremo una posizione moderata»).

Canada, Trump lascerà il G7 a metà per volare a Singapore da Kim. Rampini: “Sgarbo senza precedenti”

Sul commercio Merkel è pronta a proporre un meccanismo per risolvere le dispute con Washington ma Trump continua ad essere aggressivo e ad allontanare le due sponde dell’Atlantico. E la Cancelliera con Macron, May e Conte pressa affinché nel documento finale di oggi il G7 faccia riferimento alle regole del Wto sul commercio. Per tutta la giornata sembra una missione impossibile, con Trump che si dice indisposto a firmare il comunicato finale. Poi Juncker, proprio su indicazione della Merkel, offre alla Casa Bianca un nuovo strumento per analizzare e mettere fine ai litigi su allumino e acciaio. Trump non chiude. Fonti presenti al summit affermano che i leader europei hanno blandito il presidente Usa, affermando di comprendere come la sua ostinazione sui dazi sui dovuta a ragioni di politica interna e non al fatto che non capisca le ripercussioni dannose sui rapporti Ue-Usa e sul commercio mondiale. In serata Trump apre dicendosi più ottimista sulla possibilità di firmare il comunicato finale del G7.
Ma nulla è certo e comunque anche il salvataggio delle apparenze con il documento congiunto non necessariamente sarà in grado di risolvere tutti i problemi transatlantici, tanto sui dazi quanto sugli altri temi, come Russia e Iran. Anzi il presidente Usa ha ancora in programma di abbandonare nella mattinata di sabato il vertice in anticipo per volare a Singapore dove incontrerà Kim Jong-un. Un segno della grande rottura, della scarsa considerazione per gli alleati europei e di come voglia indebolire l’Unione. Non a caso dopo la foto di famiglia prende sotto braccio Conte (è l’unico leader a non averlo incontrato in bilaterale) per spronarlo: «Avete avuto una grandiosa vittoria elettorale!»

POST A COMMENT