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Poliziotta russa dona mascherine ai giovani manifestanti durante le proteste a Mosca

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Manifestazioni non autorizzate sono in corso in diverse città russe a sostegno del blogger Alexey Navalny, arrestato per aver violato i termini della libertà vigilata la scorsa settimana. Le autorità hanno avvertito che tali manifestazioni interrompono l’ordine pubblico e hanno ricordato il divieto di raduni di massa legata al coronavirus.

Gli agenti di polizia stanno distribuendo mascherine ai partecipanti alla manifestazione non autorizzata in Piazza Pushkin nel centro di Mosca.

Secondo un corrispondente di Sputnik, le forze dell’ordine stanno usando altoparlanti per ricordare al pubblico che il raduno non è autorizzato e hanno bisogno di mantenere la distanza sociale e indossare mascherine e guanti per prevenire la diffusione del Covid.

Gli utenti dei social media hanno condiviso un video in cui si vede un agente di polizia distribuire le mascherine ad un gruppo di adolescenti. Ad un certo punto della clip, il gruppo si trova di fronte ad una donna anziana che apparentemente sostenendo la causa della protesta, li ha esortati a rifiutare l’offerta, nonostante i regolamenti in corso richiedano alle persone di indossare le mascherine nei luoghi pubblici e durante le riunioni di massa. Tuttavia, gli adolescenti hanno accettato le mascherine e se ne sono andati.

Москва, Пушкинская площадь. Девушка-полицейский раздаёт подросткам маски. Провокатор: «Ребят, не берите маски, это называется ‘она вас сделала рабами’»

Видео Ruptly pic.twitter.com/wgXqapKe4V

— Nadejda Sorokina (@sornadejda53) January 23, 2021

​Proteste con numerosi giovani si sono svolte in diverse città russe nonostante i molteplici avvertimenti del Ministero dell’interno e dell’Ufficio del Procuratore generale di responsabilità per la pianificazione e la partecipazione alle manifestazioni.

In particolare, la procura ha chiesto che alle fonti dei social media sia impedito di sollecitare i minorenni a partecipare agli incontri.

Le persone nel corso delle proteste a sostegno di Navalny


©
Sputnik . Pavel Bednyakov

Le persone nel corso delle proteste a sostegno di Navalny a Mosca

Il servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa Roskomnadzor ha affermato di aver cancellato l’89% dei post e dei messaggi, per lo più su TikTok e Vkontakte – un popolare social network russo.

Le manifestazioni arrivano in risposta all’incarcerazione del blogger russo Alexey Navalny, che è stato arrestato per aver violato i termini della sua libertà vigilata in un caso di riciclaggio di denaro.

Navalny è attualmente detenuto in un centro di custodia cautelare in attesa dell’udienza in tribunale, durante cui si deciderà se sostituire la pena sospesa con la condizionale con una detentiva. Il blogger è stato arrestato il 17 gennaio all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca al suo ritorno dalla Germania, dove si era curato dopo il malore accusato in aereo lo scorso agosto mentre si recava a Mosca. I medici russi che gli hanno dato le prime cure hanno sostenuto che il malessere è frutto di un problema metabolico ed in base alle analisi hanno escluso l’avvelenamento, cosa invece sostenuta dallo stesso blogger e dai medici tedeschi.

Il blogger, accusato di aver commesso attività fraudolente e riciclaggio di denaro, è stato condannato nel dicembre 2014 a 3,5 anni di libertà vigilata, mentre suo fratello Oleg Navalny è stato condannato a 3,5 anni di carcere. Navalny si è dichiarato non colpevole e ha affermato che il procedimento penale aveva motivazioni politiche. Nel 2017 la libertà vigilata è stata prorogata al 30 dicembre 2020. Tuttavia, Navalny non si è presentato al dipartimento per la libertà vigilata prima della scadenza: restando in Germania nonostante fosse stato dimesso dall’ospedale.

La prima condanna condizionale di Navalny nel caso Kirovles, riguardava l’appropriazione indebita di oltre 16 milioni di rubli (oltre 150mila euro al cambio attuale – ndr); la seconda, nel caso Yves Rocher per la sparizione di oltre 30 milioni di rubli (poco oltre 300mila euro – ndr). Inoltre a dicembre il Comitato Investigativo della Federazione Russa ha annunciato l’avvio di un nuovo procedimento penale contro Navalny per una frode su larga scala. Secondo gli inquirenti, su 588 milioni di rubli raccolti (oltre 6 milioni di euro – ndr) sotto forma di donazioni per i suoi progetti, Navalny avrebbe speso più di 356 milioni di rubli (circa 4 milioni di euro – ndr) per scopi personali.

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