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Olimpiadi invernali, al via il vertice tra le due Coree. Dopo due anni primi segnali di "disgelo"

Ufficialmente le delegazioni “ai massimi livelli” hanno discusso della partecipazione di PyongYang ai Giochi invernali che si aprono il 9 febbraio (una delegazione di alto profilo sarà presente alle Olimpiadi) ma sul tappeto c’era soprattutto l’avvìo di un processo di distensione tra le due nazioni, ancora formalmente in guerra dagli anni ’50. I colloqui sono stati seguiti “in diretta” dai leader Moon Jae-in e Kim Jong-un che avevano la facoltà di intervenire in qualsiasi momento
La delegazione di Seul è arrivata nella zona demilitarizzata (ZDC) per i colloqui con i rappresentanti di Pyongyang a Panmunjom, nella “Casa della pace” per discutere il merito della partecipazione nordcoreana alle Olimpiadi invernali. Secondo quanto riporta la Cnn, i leader delle due Coree, Moon Jae-in e Kim Jong Un hanno seguito “live” i colloqui e avevano la possibilità intervenire in ogni momento con delle istruzioni. Si è trattato dei primi colloqui diretti ad alto livello tra le due Coree dal 2015.

Alle 9.30 (ora locale) era giunta anche la delegazione nordcoreana per i colloqui con Seul. Pochi minuti dopo, è iniziato il confronto ai massimi livelli tra le due Coree. E subito si è avuto un primo risultato: La Corea del Nord ha deciso di inviare una delegazione di “alto livello” alle prossime Olimpiadi invernali di PyeongChang. Nella delegazione, ha reso noto Seul, ci saranno atleti, sostenitori, gruppi di performance artistica, team dimostrativo di taekwondo (arte marziale propria della penisola coreana) e funzionari di vertice. La Corea del Sud ha chiesto a sua volta che gli atleti delle due squadre sfilino insieme alla cerimonia di apertura e chiusura incoraggiate da una squadra di sostenitori nordcoreani. Seul, secondo quanto riferito dalla Yonhap, ha offerto di riavviare le discussioni con la supervisione della Croce Rossa sulle riunioni delle famiglie separate dalla Guerra di Corea (1950-53) intorno alla festa del Capodanno lunare di febbraio, ha spiegato il vice ministro dell’Unificazione Chun Hae-sung, durante un briefing. Inoltre, sempre dalla delegazione sudcoreana è stata avanzata la proposta di colloqui tra i più alti livelli militari delle due nazioni allo scopo di “eliminare o ridurre i rischi di errore di valutazione”, stemperando le tensioni intorno alla penisola coreana.Ufficialmente si discuteva della partecipazione di PyongYang ai giochi olimpici invernali che cominceranno il 9 febbraio a PyeongChang, ma sul tavolo c’erano anche altri temi, sia pure ufficiosi, come l’escalation nucleare nordcoreana, la ricongiunzione delle famiglie divise da anni (dal 1956 è in vigore soltanto una sorta di tregua dopo la guerra tra le due Coree), la ripresa delle attività industriali comuni nell’area della zona demilitarizzata e, più in generale, la distensione tra le due nazioni, i rapporti con gli alleati (per la Corea del Sud, in primo luogo Stati Uniti e Giappone, mentre per la Corea del Nord, Cina e Russia), le sanzioni Onu nei confronti del regime di Kim Jong-unL’incontro è maturato a seguito di un processo negoziale innescato dal discorso alla nazione di Capodanno del leader nordcoreano Kim Jong-un, con i toni concilianti e di apertura per la distensione nella penisola e la partecipazione alle Olimpiadi invernali, simbolo di pace per definizione. “Faremo ogni sforzo per fare dei Giochi di PyeongChang e delle Paralimpiadi un ‘festival di pace’ e un sostegno utile perché sia il primo passo verso un miglioramento dei rapporti intercoreani”, ha affermato il ministro dell’Unificazione Cho Myoung-gyon, a capo della delegazione sudcoreana, davanti alla selva di microfoni dei media, prima di partire con gli altri quattro componenti della delegazione verso Panmunjom. “Per andare incontro alle aspettative della gente, non dobbiamo avere fretta e dobbiamo cercare di agire in modo calmo”, ha aggiunto Cho, un “negoziatore” veterano ed esperto.
La parte nordcoreana è guidata da Ri Son-gwon, il presidente del Comitato per la riunificazione pacifica della Corea. I due sono i rappresentanti delle istituzioni di più alto livello che gestiscono le questioni intercoreane nei rispettivi Paesi. Pyongyang confida in risultati “preziosi” dal vertice ad alto livello con Seul. “Vogliamo offrire alla gente un prezioso regalo di inizio d’anno”, ha detto il capo della delegazione della Corea del Nord al ministro per la Riunificazione di Seul, Cho Myoung-Gyon, durante la riunione. L’agenda ufficiale prevedeva la discussione sulla partecipazione di Pyongyang alle Olimpiadi invernali.
Il governo giapponese ha accolto con favore il nuovo dialogo tra le due Coree, ma sollecita una maggiore pressione sul regime di Pyongyang. L’incaricato della delegazione in Asia del ministero degli Esteri nipponico, Kenji Kanasugi, ha incontrato il capo della missione del governo di Seul, esprimendo la necessità di affrontare il tema dello stop al programma missilistico e nucleare e il proseguimento del progetto di cooperazione dei colloqui con gli Stati Uniti. Un tema che è stato ribadito nei giorni scorsi dallo stesso premier giapponese Shinzo Abe, secondo cui “il dialogo fine a se stesso non ha alcun significato, l’unica cosa che ha rilevanza è l’abbandono completo, documentato e irreversibile del programma nucleare”. Il governo di Tokyo teme che il tentativo della Corea del Nord di ricucire lo strappo con Seul potrebbe essere stato studiato per creare una spaccatura ed elementi di divisione sulla gestione diplomatica della crisi tra il Giappone, gli Stati Uniti e la stessa Corea del Sud.

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