EXITO STYLE

Monte Mario, caccia all’uomo che ha aggredito la barista. Poi ha tentato la violenza su un’altra donna

L’uomo, di origine tunisina, dopo aver trascorso la sera nel locale, ha aspettato che chiudesse e ha tentato di stuprare la donna quando è rimasta sola. Poco dopo avrebbe molestato, sempre nel quartiere, un’altra donna mentre aspettava l’autobus


E’ caccia all’uomo di 27 anni che mercoledì a notte inoltrata ha tentato di violentare la titolare di un bar nel quartiere Monte Mario. L’aggressore, di origine tunisina, dopo aver trascorso la sera nel locale ha aspettato che chiudesse e l’ha aggredita alle spalle, quando era rimasta sola.

Un tentativo di violenza sessuale in piena regola, che potrebbe aver ripetuto anche con un’altra donna subito dopo: una seconda vittima sarebbe stata molestata qualche minuto più tardi, sempre nel quartiere, mentre aspettava l’autobus ad una fermata poco distante da un’edicola e dal bar teatro della violenza. Anche questo sarebbe un tentativo andato a vuoto per la reazione della vittima.

Gli agenti del commissariato Primavalle e gli agenti della squadra mobile, ad ogni modo, hanno già l’identikit dell’uomo. Da subito si sono messi sulle sue tracce. A fornirglielo è stata la proprietaria del bar che, la notte dell’aggressione, aveva avuto modo di osservarlo e di parlarci. “Era insieme a un’altra persona. Non avevano niente che non andava quando sono arrivati. Era la prima volta che venivano. A prima vista delle persone normali, mai avrei pensato che uno dei due mi avesse potuto fare quello che mi ha fatto”.

A fornire dettagli agli agenti è stato anche la persona che era con lui. Forse un suo cugino. Questi, quando l’aggressore avevano iniziato ad infastidire la titolare del bar, aveva provato a farlo smettere, portandolo fuori dal locale. Anche lui, però, dopo poco è stato malmenato.

“Avrebbe potuto chiamare la polizia subito e non avrei subito quella violenza – sostiene ora la vittima –  andandosene via e lasciando campo libero al presunto cugino ha fatto in modo che questi mi aggredisse. Sapeva, perché lo aveva visto con i suoi occhi, che mi aveva già importunato. E’ stata un’omissione di soccorso. Mi sono liberata con le mie forze e ho chiamato il 113”. L’indagine della polizia ora è coordinata dalla procura. Il fascicolo è sul tavolo dei pm del pool contro la violenza sulle donne, coordinato dal procuratore aggiunto Maria Monteleone.

La vittima intanto è stata dimessa ed è tornata a casa. Ha chiamato il suo difensore, l’avvocato Eugenio Pini, per chiedere consigli, e le persone che le sono care le si sono strette intorno. “Anche il ragazzo che lavora saltuariamente per me, un senza tetto del quartiere, malmenato dallo stesso aggressore, si è dileguato dopo averle prese – denuncia ancora la donna – se avesse chiamato la polizia subito tutto questo non sarebbe successo”.

POST A COMMENT