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L'AQUILA – NOBEL PER LA FISICA A ONDE GRAVITAZIONALI, UN ''PEZZO'' DEL PREMIO AL GSSI DELL'AQUILA

Barry Barish

L’AQUILA – La città dell’Aquila riceve “un pezzo” di Premio Nobel. L’Accademia Reale Svedese delle Scienze ha assegnato questa mattina il Premio Nobel per la Fisica alla scoperta delle onde gravitazionali. Tra i vincitori del Nobel, il fisico sperimentale Barry Barish, professore emerito al California Institute of Technology e componente del Comitato scientifico del Gssi (Gran Sasso Science Institute) a L’Aquila.
Le onde gravitazionali costituiscono uno dei capisaldi essenziali della Teoria della relatività generale formulata più di 100 anni fa da Albert Einstein e confermata sperimentalmente grazie alla collaborazione internazionale Ligo-Virgo e al funzionamento congiunto dei 3 interferometri situati in America e in Italia.
Il Nobel parla anche aquilano: tra i firmatari dell’articolo sulla scoperta delle onde gravitazionali pubblicato su Physical Review Letters ci sono il rettore Eugenio Coccia e docenti, ricercatori e allievi del Gssi: Lorenzo Aiello (26 anni), Viviana Fafone (52), Matteo Lorenzini (39), Akshat Singhal (25), Shubhanshu Tiwari (27), Imran Khan, Gang Wang (31), Marica Branchesi (40) e Jan Harms (40) del Gssi.
“Finalmente, l’atteso riconoscimento per una delle scoperte più importanti dei nostri tempi – commenta in una nota Eugenio Coccia, rettore del Gssi, da sempre nel gruppo internazionale di studiosi delle onde gravitazionali – È un’enorme soddisfazione per il Gssi annoverare il prof. Barish tra i membri del Comitato scientifico. La sua presenza è stata importante per l’Istituto e per i nostri ricercatori che al GSSI proseguono la ricerca sulle onde gravitazionali”.
Proprio per il suo forte legame con il Gssi e con L’Aquila, il prof. Barry Barish sarà presente in città in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico presso il Gssi il prossimo 14 novembre. La ‘scoperta del secolo’ sta rivoluzionando il nostro modo di guardare e studiare l’Universo e ha già ampliato il mondo della fisica e della ricerca cosmologica aprendo verso una nuova frontiera per la scienza: quella dell’astronomia gravitazionale.
Le flebili perturbazioni del campo gravitazionale provocate dallo scontro di due buchi neri furono captate per la prima volta il 14 settembre 2015, alle 10,50 e 45 secondi (ora italiana) attraverso gli gli esperimenti-osservatori Virgo di Cascina (Pisa) e Ligo di Washington. Alla cooperazione internazionale hanno partecipato 1004 studiosi appartenenti a 133 istituzioni scientifiche di tutto il mondo, tra cui il Gssi.
Da quel momento, sono iniziate le verifiche scientifiche e sono arrivate ulteriori rilevazioni di onde. Lo scorso 28 settembre, Virgo ha registrato la sua prima onda gravitazionale, confermando che il sistema dei tre interferometri Ligo-Virgo è a pieno regime e pronto per localizzare gli eventi con una precisione sempre maggiore.

LE REAZIONI

BIONDI: “IL NOSTRO GSSI FIRMA UNA SCOPERTA EPOCALE”
“Un Nobel che premia, come commentano i vertici Infn, la globalità della scienza e porta il nome del nostro Gran Sasso Science Institute sulla ribalta internazionale per una scoperta epocale”.
Con queste parole il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha commentato la notizia dell’attribuzione del premio Nobel per la fisica alla scoperta delle onde gravitazionali.
“L’Accademia Reale Svedese – ha proseguito Biondi – ha assegnato il premio ai fisici Rainer Weiss, Kip S. Thorne e Barry Barish, quest’ultimo componente del Comitato scientifico del Gssi. Alla straordinaria scoperta, che conferma, a oltre cento anni dalla sua formulazione, la teoria di Albert Einstein, hanno collaborato il direttore del Gssi Eugenio Coccia e i ricercatori e docenti dell’Istituto Lorenzo Aiello, Viviana Fafone, Matteo Lorenzini, Akshat Singhal, Shubhanshu Tiwari, Imran Khan, Gang Wang, Marica Branchesi e Jan Harms. A tutti loro giungano le mie più partecipate e vive congratulazioni”.
“La nostra città è grata e orgogliosa di poter ospitare una struttura che ha firmato la scoperta del secolo, nel campo della fisica, facendo riscrivere la storia dell’Universo. La Municipalità aquilana festeggia, quest’oggi, un risultato senza precedenti, insieme con i ricercatori e i docenti che, grazie ai loro studi e alle loro osservazioni, nell’ambito di uno straordinario progetto di cooperazione scientifica, hanno portato a casa questo sensazionale risultato, dopo la delusione per la mancata assegnazione del Premio lo scorso anno. A tutti loro va il ringraziamento del sindaco e della città”.
“Oggi – ha concluso Biondi – siamo ancora più fieri di essere aquilani”.
DI PANGRAZIO: GSSI VANTO PER L’ABRUZZO
Il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio ha partecipato questa mattina all’evento “Aspettando il Nobel” organizzato dal Gssi (Gran Sasso Science Institute) in occasione della cerimonia di assegnazione del Premio Nobel per la fisica 2017.
“Sono convinto dell’importanza della scoperta delle onde gravitazionali che rivoluzioneranno il modo di studiare l’universo – afferma in una nota – Non posso che essere grato al Gssi, infatti grazie all’esperimento Ligo, realizzato negli Stati Uniti, si è giunti a quelli che molti ritengono possa essere “la scoperta del secolo”.
“In questo grande traguardo c’è anche la firma del Gssi, 8 firme per l’esattezza, tra cui 6 di giovani ricercatori da Italia, Cina, India e Pakistan. Vista l’intensa collaborazione istituzionale tra il Consiglio regionale dell’Abruzzo ed il Gssi non posso che essere fiero di questo risultato. Per L’Abruzzo, per la città dell’Aquila e per tutti gli studenti e studiosi che animano le ricerche del Gssi è un risultato che resterà nelle pagine delle storia. Voglio ringraziare personalmente il rettore Eugenio Coccia ed i ricercatori del Gssi. – aggiunge Di Pangrazio – L’Istituto sotto la sua guida si è posto da tempo all’attenzione dei media internazionali e le recenti scoperte non possono che confermare l’assoluto valore delle ricerche scientifiche dell’Istituto che rappresenta un vanto per l’intero Abruzzo”.

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