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Garden Route: itinerari alla scoperta dei più bei giardini italiani

Per secoli l’Italia è stata definita “il giardino d’Europa” per la bellezza dei suoi paesaggi, dove la mano dell’uomo ha saputo costruire architetture che dialogano con la natura in modo armonioso: ovunque, nel nostro Paese, si possono ammirare rigogliosi parchi storici e romantici, giardini botanici, labirinti, e al loro interno ville, castelli e palazzi dalla bellezza unica. Ora, finalmente, un sito ci permette di conoscere i giardini italiani aperti al pubblico: Garden Route Italia è la guida realizzata da APGI – Associazione Parchi e Giardini d’Italia, in collaborazione con Ales S.p.A. e con il sostegno del MiBACT, che mappa oltre 200 giardini  suggerendo numerosi itinerari alla scoperta di questo straordinario universo verde.

Lazio, Villa Medici, ph. Académie de France à Rome, Villa Médicis

«Il nostro obiettivo non è offrire una semplice vetrina, ma creare una vera e propria cultura del verde, svelando il mondo dei giardini in tutta la sua complessità: non solo i giardini storici e monumentali, ma anche gli orti botanici, le collezioni private, i parchi contemporanei. Purché siano visitabili», spiega Giuseppe La Mastra, coordinatore APGI e tra gli ideatori del progetto Garden Route.

Il portale, in continuo aggiornamento, presenta una scheda dettagliata per ogni parco inserito, oltre a una serie di percorsi tematici e topografici che si snodano da nord a sud attraverso quasi tutte le regioni italiane: c’è per esempio un itinerario dedicato a Goethe – primo di una serie che sarà dedicata ai grandi viaggiatori – uno sui labirinti, un tour dei giardini reali, un percorso sui giardini “al femminile” e così via, seguendo i tre grandi temi di arte, natura e paesaggio.

Marche, Vill Imperiale, ph. Dario Fusaro

La selezione dei giardini avviene tenendo conto di un insieme di fattori, tra i quali l’interesse storico, artistico e botanico, l’integrità del rapporto con il contesto paesaggistico, l’accoglienza, la cura e la manutenzione nel rispetto della qualità ambientale. «Vogliamo puntare molto sullo sviluppo dei giardini, affinché possano tornare ae essere un riferimento mondiale, sinonimo di bellezza ed arte. Non appena questa pandemia passerà vogliamo che i giardini possano essere vissuti sempre, perché la collettività possa riappropriarsi di un patrimonio unico che diffonde conoscenza storica e coscienza ambientale. Una risorsa per rafforzare i territori in linea con gli indirizzi strategici sul turismo», ha dichiarato la Sottosegretaria al Turismo del Mibact Lorenza Bonaccorsi.

Liguria, Villa Durazzo Pallavicini, ph. Ferruccio Carassale.

Giardini da vivere e frequentare, dunque, e non soltanto da ammirare; luoghi di piacevolezza, ma anche di studio e formazione su temi importanti, come arte, botanica, sostenibilità;  giardini come patrimonio da proteggere, ma anche risorsa economica da promuovere. Non dimentichiamo che nella tradizione delle grandi ville italiane, al “giardino formale” è quasi sempre associata una pars utilitaria – orto o frutteto- e una più vasta attività agricola. Dimensione estetica ed economica, costruzione del paesaggio e governo del territorio costituiscono storicamente un tutto inscindibile: così era un tempo e così deve tornare a essere. 

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