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Danimarca: Decine di arresti per proteste anti lockdown e passaporti COVID

Dozzine di persone sono state arrestate in Danimarca in seguito alle manifestazioni contro le imponenti restrizioni sul coronavirus imposte nel Paese e degenerate in disordini nella capitale Copenaghen e nella città settentrionale di Aalborg.

Secondo i resoconti della Radio Danese, fino a 250 persone si sono riunite a Copenaghen e decine nella città settentrionale di Aalborg in manifestazioni organizzate da un gruppo chiamato Men in Black.

I manifestanti chiedevano l’abrogazione delle restrizioni imposte al Paese nel tentativo di soffocare la diffusione del coronavirus. Cantando “Libertà per la Danimarca, ne abbiamo abbastanza”, hanno acceso fuochi d’artificio e lanciato bottiglie, innescando scontri con la polizia in tenuta antisommossa.

Nella capitale danese, 18 persone sono state arrestate per resistenza contro pubblico ufficiale e per violazione del codice sull’utilizzo dei fuochi d’artificio. Ad Aalborg cinque persone sono state arrestate per il lancio di fuochi d’artificio.

Rasmus Schultz, ufficiale di coordinamento della la polizia di Copenaghen, ha notato che alcuni dei manifestanti sono stati riconosciuti come provenienti dall’ambiente “hooligan”, accusa successivamente respinta dai ‘Men in Black’.

“Ci hanno chiamati teppisti ma non abbiamo né cercato, né creato lo scontro”, ha scritto il gruppo.

​Afflitta dall’ondata di casi di coronavirus e di fronte a ceppi mutati scoperti di recente che si ritiene si diffondano più rapidamente e potenzialmente rappresentino una minaccia per gli sforzi di vaccinazione, la Danimarca la scorsa settimana ha annunciato misure ancora più rigorose oltre al blocco, per altro già in vigore da metà dicembre.

Sebbene il precedente pacchetto di misure includesse il lavoro a distanza e la chiusura di scuole, bar, ristoranti e la maggior parte dei negozi, le regole recenti e più rigorose includono il divieto di raduni di più di cinque persone (rispetto alle dieci previste in precedenza) e la richiesta di mantenere un distanza di due metri (prima era solo un metro). Agli stranieri senza un nuovo test negativo nelle ultime 24 ore è stato vietato l’ingresso in Danimarca. Tutti i viaggi all’estero sono stati sconsigliati, mentre le compagnie aeree che volavano in Danimarca sono obbligate ad assicurarsi che tutti i passeggeri siano negativi per poter atterrare.

Con un’altra mossa molto controversa, la Danimarca si è anche impegnata a introdurre i “passaporti vaccinali COVID-19” entro la fine dell’anno. La prova ufficiale della vaccinazione rilasciata dal Ministero della Salute ha lo scopo di sostenere industrie come i viaggi aerei e gli organizzatori di festival, oltre ad aiutare i danesi ad affrontare le restrizioni all’estero.

“Ci aspettiamo che altre nazioni possano imporre l’obbligo di produrre una documentazione attestante la vaccinazione COVID-19 all’ingresso. Questo è il caso in cui un passaporto vaccinale danese potrebbe essere utile”, hanno detto le autorità danesi.

La Danimarca, nazione di 5,8 milioni di abitanti, ha assistito a oltre 180.000 casi di COVID-19 con oltre 1.500 decessi. La diffusione di un COVID-19 mutato negli allevamenti di visoni del Paese ha spinto il governo a decretare un controverso abbattimento di oltre 15 milioni di visoni annientando così un’intera fiorente industria.

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