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Crisi, Zingaretti: “No a voto anticipato, PD con Conte per governo più ampio”

Un governo di larghe intese per affrontare l’emergenza Covid-19, per il Recovery Fund e gli investimenti per rilanciare l’Italia, un nuovo esecutivo che, secondo il capo dei dem, dovrà avere il suo punto di equilibrio in Giuseppe Conte.

La strada per uscire dalla crisi politica non sono le elezioni anticipate, ma un governo su base ampia per affrontare la sfida della pandemia e rilanciare il Paese con investimenti, riforme istituzionali e, naturalmente, il Recovery Fund. Lo ha detto il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, secondo cui un nuovo esecutivo non può fare a meno di Giuseppe Conte, l’unico in grado di raccogliere il consenso. 

“Il Pd non ha mai puntato, non punta e non vuole le elezioni politiche anticipate”, ha affermato Zingaretti ai microfoni di Immagina, la web radio dei democratici.

Il segretario dem ha messo in evidenza il lavoro del PD per un esecutivo autorevole che duri sino a fine legislatura, con una “base parlamentare ampia e di forte impianto europeista”.

La nuova formazione di governo non potrà prescindere da Giuseppe Conte considerato “il punto di equilibrio in questo momento più avanzato”, secondo il leader di centrosinistra.

“Sfido chiunque a dire che c’è la possibilità di superare quel livello. Conte si presenti e raccolga il consenso. E’ lo sforzo di queste ore”, ha sottolineato.

Il programma di governo

“L’agenda ce la danno gli italiani”, ha detto il segretario del PD, che ha enumerato fra i vari punti programmatici di un eventuale nuovo governo:

  • l’emergenza sanitaria;
  • la campagna di vaccinazione di massa;
  • la presentazione delle proposte da finanziare con il Recovery Fund;
  • investimenti per far ripartire l’economia e creare lavoro;
  • riforme istituzionali a cominciare dalla legge elettorale.

Questi il “pacchetto di provvedimenti indispensabili per il Paese” su cui il PD cerca di compattare una maggioranza.

“In questi mesi alle nostre spalle -prosegue Zingaretti- il Pd è stato in assoluto la forza che di più si è spesa con la propria iniziativa per evitare le elezioni, garantendo con uno spirito unitario e di responsabilità una buona qualità di governo. Addirittura il sottoscritto è stato accusato di eccessiva responsabilità. Noi invece abbiamo avuto responsabilità e battaglia sui contenuti” come sui decreti sicurezza o sul Recovery, “senza urlare abbiamo cambiato la prima bozza”.

Il segretario dem rinfaccia a Matteo Renzi la responsabilità dell’apertura della crisi che materializza “il rischio di scivolare verso le elezioni anticipate”, un rischio su cui il PD aveva già messo in guardia e che “va in tutti i modi evitato”, precisa. 

Per Zingaretti le dimissioni delle ministre di Iv “che ci hanno fatto precipitare nella crisi” sono un errore perché allontanano la politica dalla “condizione reale di vita”. 

“Questa stessa discussione noi la potevamo fare salvaguardando l’interesse generale del Paese”, osserva Zingaretti. “E quindi è molto difficile ma io vado avanti con molta determinazione per trovare soluzioni e non creare problemi e sono orgoglioso di questo. Sapendo che soluzione vuol dire, non ‘baci abbracci e vogliamoci bene’, ma soluzioni di alto respiro e credibili”, conclude.

Poco prima, l’eurodeputato del PD, Goffredo Bettini, ha auspicato una nuova fase di governo con una maggioranza più ampia, con Giuseppe Conte come perno. Nell’agosto del 2019, il cosiddetto “lodo Bettini” aveva dato il la all’alleanza di governo tra cinquestelle e partito democratico.  

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