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Armi, la proposta della Lega per agevolarne acquisto e detenzione in casa

Circa 70 deputati vogliono innalzare da 7,5 a 15 joule il discriminetra quelle comuni da sparo e quelle per cui non serve la licenza

La Lega incassa e rilancia. Dopo la legittima difesa – approvata oggi al Senato – il Carroccio lancia una nuova proposta che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale. Circa 70 deputati hanno sottoscritto una proposta di legge – prima firmataria è la deputata Vanessa Cattoi –  aumentando da 7,5 a 15 joule il discrimine tra le armi comuni da sparo e quelle per le quali non è necessario il porto d’armi. In Italia infatti è attualmente possibile detenere un’arma anche senza avere il porto d’armi ma per essere a libera vendita deve avere una potenza inferiore ai 7,5 joule (unità di misura che serve anche a misurare l’energia cinetica sviluppata dal proiettile al momento dell’impatto). Al di sopra di quel limite – in Francia è di 40, in Spagna è di 21 – si considera arma da fuoco e serve una autorizzazione e denuncia di possesso.

In Italia le icenze concesse per la detenzione di armi in casa sono poco più di 5 milioni, e questa è la considerazione da cui parte la proposta di legge. Si può detenere un’arma per uso venatorio, per finalità sportive o per difesa personale. Tuttavia spesso – sottolineano i promotori della proposta – “la richiesta del porto d’armi per uso venatorio è solo un pretesto per avere un’arma in casa per difendersi dai malviventi”. A sostegno di questa tesi si rileva che gli iscritti alle associazioni venatorie sono poco più di mezzo milione, con un calo che sfiora il 50% delle adesioni nell’ultimo decennio.

Più difficile e lungo invece – questa la denuncia dei proponenti- l’iter “per ottenere il permesso per difesa personale” che viene concesso – soprattutto a benzinai e gioiellieri in virtù dei rischi che corrono – a chi sa maneggiarla e a chi è “in uno stato psico-fisico pressochè perfetto”. L’obiettivo della proposta è velocizzare l’iter dell’acquisto di un’arma per la difesa personale e aumentare la potenza di fuoco dell’arma a libera vendita. Incrementando – da 7,5 a 15 joule “la potenza delle comuni armi da sparo al di sopra della quale è necessario avere il porto d’armi”.

“Questa proposta di legge arriva dal territorio ma non c’entra nulla con la legittima difesa”, sottolinea un esponente del partito di via Bellerio.

fonte repubblica.it

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