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"Niente spazi pubblici ai fascisti": patto di 5 Comuni del Bolognese

Da Casalecchio a Valsamoggia, l’iniziativa che coinvolge un terzo della provincia. Firmano anche Cgil, Cisl e Uil: “Tutelare i valori della Resistenza”
BOLOGNA – Dopo le polemiche a Budrio per l’evento dell’estrema destra, poi cancellato, e il saluto romano di un calciatore sul campo del Marzabotto, i sindaci dell’hinterland bolognese e i sindacati decidono lo stop alla concessione degli spazi pubblici per chi non si riconosce nei principi della Costituzione.
• CINQUE COMUNI E I SINDACATI INSIEME
È la prima volta che un accordo del genere abbraccia così tanti municipi tutti assieme: la decisione, infatti, è stata presa nelle scorse ore dai Comuni di Casalecchio, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Valsamoggia e Zola Predosa – in pratica un terzo della provincia bolognese – assieme a Cgil, Cisl e Uil. E non ci saranno eccezioni: l’assegnazione degli spazi comunali, in futuro, sarà solo per singoli o associazioni che “si riconoscono nei principi democratici e repubblicani”. La decisione, spiegano i sindaci, è legata alla “preoccupazione per il riemergere di comportamenti antidemocratici di espressione fascista, xenofoba, razzista e sessista”. Da qui la scelta di “riaffermare i valori della resistenza, dell’antifascismo e della memoria”, adeguando in modo omogeneo i regolamenti comunali sugli spazi.
• “RIEMERGE L’IDEOLOGIA FASCISTA”
La riforma non riguarda solo l’uso temporaneo delle aree pubbliche, ma anche le convenzioni pluriennali firmate dalle associazioni per ottenere in gestione gli spazi di proprietà comunale, che ora dovranno tutte adeguarsi a questi principi anti-discriminatori. “I sindaci della nostra Unione – spiega Massimo Bosso, sindaco di Casalecchio – hanno condiviso la preoccupazione per le iniziative delle ultime settimane che fanno riemergere un’ideologia fascista causa di tanti danni al nostro Paese, che ne è uscito attraverso un doloroso percorso e la lotta di liberazione. Casalecchio di Reno è impegnata a contrastare questo fenomeno, non solo negando gli spazi pubblici, ma continuando percorsi di iniziative culturali e di conoscenza per i cittadini, a partire del mondo della scuola”.
• “TUTELARE I VALORI DELLA RESISTENZA”
A firmare l’intesa anche i sindacati, a partire dalla Cgil: “C’è un filo, oggi più che mai saldo, che lega le lotte partigiane al tempopresente delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia – aggiunge Gianni Monte, responsabile della Camera del lavoro di Casalecchio – è un legame che passa per la Costituzione Repubblicana e si traduce in provvedimenti concreti per tutelare i valori della Resistenza e dell’antifascismo in un periodo storico in cui sono sotto attacco. Questo accordo toglie la disponibilità di qualsiasi spazio pubblico a chi professa odio e violenza come propria fede politica”.

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