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Tav, a rischio contratti per 5 miliardi dopo l'ultima giravolta del ministro

oninelli: atto ostile la firma di avanzamento del lavoro
l post su Facebook del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli mette a rischio 5,2 miliardi di euro di lavori per la Tav Torino-Lione. Cantieri che Telt è pronta a far partire entro il 2019 e che invece rimarrebbero al palo se il governo dovesse trasformare le esternazioni social del ministro in un atto vincolante. “Nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile” ha scritto ieri su Facebook il pentastellato responsabile delle infrastrutture nel governo giallo-verde. Un modo per correggere il tiro dopo le dichiarazioni del giorno prima nelle quali Toninelli aveva definito il Tav come “un’opera da migliorare” e che avevano scatenato molte polemiche nella base 5 Stelle piemontese, da sempre impegnata nella lotta No Tav.
L’inversione di rotta però appare più come una pezza calda per calmare gli animi dei suoi che come un atto con qualche valore. Telt, la società binazionale italo-francese che gestisce gli appalti della Torino-Lione, opera nata nel solco di due accordi di programma, di un trattato internazionale approvato dai parlamenti di Roma e Parigi e di un impegno nei confronti dell’Unione europea che ha finora stanziato 813 milioni di euro, e che potrebbe chiederli indietro se i due Paesi non dovessero onorare i patti.

Tav, a rischio contratti per 5 miliardi dopo l'ultima giravolta del ministro

Il ministro Toninelli

Per lo stop servirebbe quindi almeno un accordo con la Francia. L’ultimo aggiornamento sullo stato dei lavori parla di 81 gare da assegnare entro la fine del 2019 per un totale di 5,5 miliardi. Finora 24 sono già state appaltate e le ditte sono già all’opera per un importo complessivo di 240 milioni di euro. Sette sono in fase di chiusura – e sarebbero bloccate se il governo dovesse ufficialmente stoppare i lavori – e altre 50 non partirebbero nemmeno. Tra il lato italiano e quello francese, insomma, sarebbero congelati 5,2 miliardi di cantiere, a colpi di clic sui social network.”Le dichiarazioni social del ministro Toninelli dimostrano una volta di più, se ancora ce ne fosse bisogno, l’urgenza di un incontro con me” dice il commissario di governo per la Tav, Paolo Foietta. E mentre i No Tav e i 5 Stelle torinesi festeggiano, il parlamentare del Pd Davide Gariglio parla di “affermazioni che lasciano senza parole. Se davvero il ministro ha trovato un verminaio di sprechi, connivenze corruttive e appalti pilotati, come lui afferma, li espliciti nel dettaglio nelle sedi opportune, cioè in Procura. Altrimenti è omessa denuncia di reato da parte sua”. Anche i parlamentari di Forza Italia Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino attaccano Toninelli: “Quelle del ministro sono capriole di chi deve recitare più parti in commedia”.

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