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Salvini: "Lo stupratore di Reggio Emilia è un richiedente asilo"

Un messaggio su Facebook. “E’ un ucraino di 26 anni. Inaspriremo pene troppo deboli”. Il ministro usa la rete anche per denunciare un’altra violenza, avvenuta a Piacenza, su una bimba di 9 anni


REGGIO EMILIA – “Ragazza violentata domenica a Reggio Emilia, arrestato un RICHIEDENTE ASILO ucraino di 26 anni”. Lo annuncia su facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini che poi esprime i suo “complimenti alla Polizia di Stato”. “Per la sinistra – aggiunge Salvini su Fb – la nostra linea sarebbe ‘troppo dura’. Sbagliato, inaspriremo leggi troppo deboli: VIA dall’Italia i clandestini delinquenti, VIA ogni forma di protezione a chi si macchia di questi reati schifosi!”.
La giovane, 24 anni, stava facendo una passeggiata notturna quando è stata assalita alle spalle, spinta oltre un cespuglio e violentata. Dopo lo stupro l’uomo si era rintanato in un rifugio di fortuna, in una zona campestre e isolata. E’ stato identificato nella notte. L’arrestato, giunto in Italia nel 2016 dal Brennero, attendeva lo stato di profugo, ed era incensurato; ha un lavoro, “ma certamente si tratta di una personalità disturbata, tanto che in parte viveva presso amici e parenti e in parte per strada, anche nelle vicinanze dove è avvenuto il fatto”, spiega il questore Antonio Sbordone. La Squadra mobile lo ha identificato grazie all’abbigliamento, una maglietta rossa con un logo ritrovata nel suo bivacco, e una cicatrice sul sopracciglio.

Nel pomeriggio il ministro Matteo Salvini ha usato nuovamente la rete per denunciare che “un RICHIEDENTE ASILO, un africano del Mali, è stato arrestato dalla Polizia di Piacenza per VIOLENZA SESSUALE su una bimba di 9 anni. Una bimba di 9 anni… Che schifoso”. “P.s. Ovviamente farò di tutto perché questo ‘signore’ torni al suo Paese il prima possibile!”, ha aggiunto. . Il migrante, 24 anni e ospite di una struttura di accoglienza, avrebbe più volte molestato una bimba di 9 anni, originaria del Niger e anche lei ospite del centro, con la scusa di offrirle patatine e dolci. La bambina, però, ha raccontato tutto alla madre, che ha subito avvertito le forze dell’ordine. Ascoltati i testimoni e ricostruita la vicenda, il Gip di Piacenza ha emesso nei confronti del profugo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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