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Roma, rintracciato a Termini algerino sospettato di terrorismo: espulso dall'Italia

l 36enne era stato allontanato dal Belgio a maggio ed è stato fermato di nuovo dopo la denuncia della moglie: “Mi ha detto che stava per tornare, che lo avrei visto in tv”

di LORENZO D’ALBERGO

Quando gli hanno chiesto un documento d’identità, Bachir Hadjadj non ha fatto una piega. “Non ce l’ho”, ha replicato sotto i portici della stazione Termini. Pochi secondi dopo per il 36enne sono scattate le manette. Algerino, sospettato di aderire a gruppi terroristici di matrice islamica, è stato arrestato giovedì mattina dai carabinieri grazie alle foto diramate dall’Interpol. A riconoscerlo è stato un militare di solito in servizio nelle strade attorno al più grande scalo ferroviario d’Europa. Lo aveva già visto bivaccare con un gruppo di connazionali e quando sul suo cellulare è apparso il ritratto del nordafricano ha subito avvertito il nucleo investigativo e i superiori della compagnia del centro storico: “So chi è questa persona e dove trovarla”.
Bachir Hadjadj era stato espulso per tre anni dall’area Schengen dal Belgio ed era stato rimpatriato lo scorso 8 maggio: in carcere, dove era finito per una rapina, inneggiava ad Allah. Ora sarà di nuovo allontanato: irregolare sul territorio italiano, l’algerino è stato prima portato all’ufficio immigrazione della questura di Roma e poi al centro di permanenza per i rimpatri di Torino. A dare l’allarme è stata la moglie del 36enne. Per giorni e giorni, mentre il marito cercava di tornare in ogni modo in Belgio, ha ricevuto messaggi e chiamate allarmanti: “Sto arrivando. Quando sarò di nuovo a casa lo saprai dalla tv”. All’ennesimo sms, la donna ha avvertito le forze dell’ordine: “Bachir sta tornando, non so cosa abbia in mente”. Una segnalazione che ha fatto scattare sull’attenti il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia: mercoledì la foto e le prime informazioni sugli spostamenti dell’uomo hanno iniziato a fare il giro delle caserme e dei commissariati di tutta Europa.
Il presunto terrorista (sono in corso tutti gli accertamenti per verificare le reali motivazioni per cui l’algerino si trovava a Roma e voleva tornare in Belgio) ha passato alcune settimane in una guest house per migranti. Poi si è imbarcato su un barcone in Algeria, diretto in Italia. Tra il 24 e il 25 settembre è

riuscito a raggiungere Cagliari. Poi, qualche giorno dopo, è salito su un traghetto Tirrenia, destinazione Civitavecchia. Quindi Roma, dove i carabinieri gli hanno trovato ancora il biglietto della nave in tasca. Borseggi, piccolo spaccio: il nordafricano, una volta arrivato nella capitale, si è subito inserito nel giro della piccola criminalità che gravita attorno alla stazione Termini. Riuscendo, però, sempre a farla franca. Fino alla denuncia della moglie.

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