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L'Italia promossa a metà da Moody's: "Bene la crescita" ma non risale il rating

L'Italia promossa a metà da Moody's: Bene la crescita ma non risale il rating(ansa)Pesa “la considerevole incertezza” sulle priorità del prossimo governo e sul risanamento dei conti. Rischio di un ‘Parlamento sospeso’
ROMA – La situazione dell’Italia sta migliorando. Per questo l’agenzia internazionale Moody’s conferma il rating del nostro Paese, fermo a Baa2. Come invariato resta l’outlook negativo. Perché se Roma è riuscita a evitare una crisi del sistema bancario più profonda e vive un momento di ripresa più sostenuta, pesa non poco l’incertezza sul futuro, soprattutto quella legata alle prossime elezioni legislative. LA TABELLA I rating dei Paesi del G20
“Nonostante i recenti miglioramenti le prospettive di crescita sono probabilmente destinate a rimanere moderate nel medio termine”, spiega l’agenzia, che comunque riconosce lo sforzo compiuto dal governo negli ultimi mesi per assicurare una ripresa più forte dopo sei anni di performance molto deboli. Tanto che ora le possibilità di crescere sono maggiori rispetto a quanto l’agenzia di rating stimava in precedenza. Ma non è ancora sufficiente. Moody’s sottolinea poi come la gestione da parte del governo della crisi delle banche sia stata efficace, evitando scenari che avrebbero appesantito in maniera significativa anche i conti pubblici.
LA SCHEDA Cos’è il rating
Resta però “una considerevole incertezza” su quelle che saranno le politiche portate avanti dal prossimo governo, la capacità e la volontà di chi governerà dopo le elezioni di continuare ad affrontare in maniera efficace le vulnerabilità del nostro Paese. Dunque, l’incertezza sul proseguimento nei prossimi anni del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali ancora necessarie. Il problema più grande resta sempre quello di un debito pubblico ancora troppo elevato.

Del resto – evidenzia ancora Moody’s – gli ultimi sondaggi suggeriscono come dalle urne uscirà un risultato molto probabilmente incerto, con un Parlamento “sospeso”, con nessun partito che guadagnerà la maggioranza per formare un governo.

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