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Roma, giunta a passo lento e municipi lumaca: ecco l'effetto paralisi

Tra risse e polemiche poche delibere e fondi persi sprecato il bando per le telecamere, asili a rischio.

Lavorare con lentezza. Senza troppo affanno. Il Campidoglio a 5 Stelle, lo dice la banca dati degli atti e delle deliberazioni, ha raggiunto la sua velocità di crociera. E da lì non sembra volersi schiodare. Da quando Virginia Raggi guida il Comune, la sua giunta ha prodotto 380 delibere. L’esecutivo precedente, quello del sindaco piddino Ignazio Marino, nei suoi primi 15 mesi ne aveva sfornate 464.
Il trend si riflette ovviamente sui lavori dell’aula Giulio Cesare, dove i dati possono ingannare. Con i grillini al comando, l’Assemblea capitolina — non convocata anche questa settimana per il nervosismo del presidente Marcello De Vito — fino a oggi ha approvato 217 delibere. Marino si fermò a 100, si potrebbe controbattere. A patto, però, di voler ignorare che 154 degli atti votati dalla maggioranza pentastellata non sono altro che inserimenti a bilancio di debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. Atti più tecnici che politici.
L’andazzo non migliora nei municipi. Le minigiunte per ora hanno partorito 204 delibere. Con una distribuzione sbilanciata dalle parti del centro storico: ben 88 atti sono marchiati dal primo municipio della presidente dem Sabrina Alfonsi. Sotto Marino la produzione era di certo più corposa: 294 le decisioni votate dagli esecutivi municipali. Anche in questo caso i consigli delle ex circoscrizioni fanno da cartina da tornasole: in era Raggi il contatore è fermo a quota 687 deliberazioni, con Marino ne erano state votate 829.
Oltre i numeri ci sono le storie. I mal di pancia, il tempo perso in bisticci interni (e in scambi al vetriolo con le altre istituzioni) e le occasioni perse a causa di tentennamenti, rimpalli e macroscopici vuoti di memoria. Ecco il caso della mancata partecipazione al bando della Regione per i fondi per la videosorveglianza. E che dire, poi, di quelli per la manutenzione degli asili? In assenza di progetti dal Comune, oltre 1,5 milioni torneranno alla Pisana entro fine anno.
Senza tirare in ballo lo Stadio della Roma e il suo progetto, modificato e per questo ora di nuovo al vaglio di una conferenza dei servizi dall’esito tutt’altro che scontato, altri esempi

arrivano dai municipi. Nel XV, a Roma Nord, le palestre scolastiche sono congelate da inizio settembre. La graduatoria degli affidatari è ancora un mistero. Nel XIII si attendono ancora disinfestazioni contro la zanzara tigre, forse confidando nell’aiuto dei primi freddi. Ancora, dal VI al XI, è stallo sulle barriere architettoniche, sui nidi, su cantieri aperti e irrisolti. Mentre le giunte municipali 5S continuano a perdere assessori: hanno già salutato in 18.

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