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Delitto Kennedy, online 2800 files ma Trump rinvia la divulgazione di alcuni documenti

Gli Archivi nazionali degli Stati Uniti hanno già pubblicato 2800 files. Nelle carte non rese pubbliche – hanno insistito Fbi e Cia  – ci sono i nomi di agenti ed ex agenti segreti, come pure metodi specifici di intelligence e collaborazioni che restano vitali per proteggere la sicurezza del Paese.

Una decisione che ha sollevato delusioni e polemiche, alimentando le teorie cospirative sull’omicidio più indagato della storia Usa. Cosa nascondo i file ancora classificati? C’erano 25 anni di tempo per prepararsi a questa storica scadenza, e almeno nove mesi per l’amministrazione Trump, perché questo rinvio dell’ ultima ora? Sono alcuni degli interrogativi fioccati, dopo la decisione del presidente, che ha ordinato nei prossimi sei mesi un ulteriore esame dei documenti rimasti top secret.
LO SPECIALE – A 50 anni dall’omicidio che cambiò l’America
“L’opinione pubblica americana aspetta – e merita – che il suo governo fornisca il maggiore accesso possibile agli atti sull’assassinio del presidente John Fitzgerald Kennedy in modo che la gente possa finalmente essere pienamente informata su tutti gli aspetti di questo evento cruciale”, ha premesso il tycoon in un memorandum, spiegando la sua decisione di “togliere il velo” sulla vicenda. Ma poi aggiunge di non avere “alcuna scelta” – oggi – se non accettare” le censure proposte dai dipartimenti e dalle agenzie della sua amministrazione “piuttosto di consentire un danno irreparabile alla nostra sicurezza nazionale”.
La temporanea mancata pubblicazione di alcuni file, a suo avviso, “è necessaria per evitare danni alla difesa militare, alle operazioni di intelligence, alle forze dell’ordine, o alla conduzione di relazioni straniere che sono di tale serietà da pesare più del pubblico interesse nella pubblicazione immediata”.
Gli uomini coperti della Cia
Insomma, in quei file, alcuni dei quali degli anni Novanta, come ha spiegato in serata la Cia, ci sono i nomi di agenti ed ex agenti segreti, come pure metodi specifici di intelligence e collaborazioni che restano vitali per proteggere la sicurezza del Paese. Bisognerà attendere quindi il prossimo 26 aprile per vedere se quei documenti contengono rivelazioni utili a chiarire se l’ex marine Lee Harvey Oswald fu l’unico ad agire e a sparare a Jfk. Nel frattempo storici ed esperti si soni tuffati sugli altri atti divulgati a caccia di nuovi dettagli di un mistero che dura da 54 anni.
Il tentativo della Cia di uccidere Castro
In almeno uno dei documenti desecretati dagli Archivi Nazionali Usa sull’assassinio di John Kennedy, risalente al 1975 e denominato “sommario dei fatti”, si parla di alcuni tentativi della Cia per uccidere il presidente cubano Fidel Castro. Il documento rientra nelle indagini sulla possibilità che dietro l’omicidio di Kennedy vi fosse Cuba, tra le teorie più accreditate tra i cospirazionisti. “La commissione ha determinato che agenti della Cia erano coinvolti in pianificazioni in questo Paese con determinati cittadini e altri per cercare di assassinare il premier Castro”, si legge nel documento.
In altri file relativi alle attività anti-castriste degli Stati Uniti si considera la possibilità di contaminare i raccolti a Cuba con “agenti biologici” che apparirebbero come fenomeni naturali. Il piano viene definito “Operazione mangusta”. In un altro dossier, sempre nell’ambito dei piani per ribaltare il regime castrista, viene illustrata la proposta di lanciare volantini sull’isola con i nomi dei funzionari comunisti da uccidere con vicino l’ammontare, differente per ciascuno di questi, della ricompensa.

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