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Rifiuti: il processo Sangalli verso la sentenza. Sentito l’ultimo teste

rifiuti.jpgFrosinone – L’inchiesta – Resta lo scontro su chi presentò in giunta le 3 proposte. Sulla presentazione di Idecom posizioni contrastanti. La difesa di Tullio

Lo scontro su chi presentò i curricula delle società che avrebbero redatto il bando sul servizio di raccolta dei rifiuti resta. Anche dopo la conclusione della fase dibattimentale. E intanto l’imprenditore Giancarlo Tullio (imputato insieme all’ex vicesindaco Fulvio De Santis e all’architetto Giovanni Battista Ricciotti) si difende in aula. Il processo Sangalli si avvia così a conclusione. La prossima udienza infatti, anche se, su richiesta del pubblico ministero Adolfo Coletta è stata posticipata da venerdì prossimo a novembre, sarà dedicata alla discussione dell’accusa e della parte civile.
All’udienza di ieri mattina si è ricomposto il collegio giudicante, con il ritorno, dopo l’assenza per motivi di salute, del presidente, il giudice Marina Stirpe (a latere Farinella e Venarubea). Le difese hanno prestato il consenso ai vari cambi di collegio e hanno sempre insistito perché il processo si celebrasse nel più breve tempo possibile. Come richiesto dal pm l’udienza si è aperta con la nuova audizione del teste Riccardo Mastrangeli. L’assessore ha confermato quanto detto in precedenza ovvero che i curricula delle ditte interessate alla redazione del bando «li portò De Santis che era l’assessore competente e in giunta la relazione la fa l’assessore di competenza». Al pm che lo incalzava sul fatto che altri testi hanno dichiarato che era stato il dirigente a presentare i curricula, Mastrangeli ha precisato di non ricordare se il dirigente era presente in giunta e che «l’istruttoria fu senz’altro fatta dal dirigente Loreto, mentre la riunione della giunta era servita a dare un orientamento di carattere politico». Il pm ha chiesto ulteriori chiarimenti sulla scorta delle deposizioni della precedente udienza del sindaco Nicola Ottaviani e dell’allora segretaria generale del Comune Francesca Vichi sulla cui interpretazione è nato uno scontro con le difese che le intendono in maniera difforme. Su sollecitazione dell’avvocato pasquale Lepiane che, con Vittorio Perlini difende De Santis, il teste ha ricordato la «propensione» dell’ex vicesindaco per una ditta locale, quella dell’ingegner Mastracci, conosciuta sul territorio, e che «l’indicazione politica, assunta da tutta la giunta, era per la Ideocon che aveva tutte le caratteristiche e perché era la più distante da Frosinone».
È stata la volta dell’altro imputato Giancarlo Tullio, sottoporsi all’esame. Il pm Coletta ha scelto di non interrogarlo, per cui l’imprenditore di Vallecorsa ha risposto alle sole domande del difensore Giampiero Vellucci e del presidente del collegio. L’imprenditore ha riferito di aver acquistato i cabinati dalla concessionaria Iveco e di averli allestiti per trasformarli in compattatori che raccolgono i rifiuti e poi rivenderli alla Sangalli per l’appalto del Comune di Andria. Stante l’ammontare dell’appalto, 8 milioni, Tullio ha spiegato di aver acquistato i mezzi a prezzi convenienti, con uno scontro tra il 40 e il 45%, e di aver praticato uno sconto a sua volta alla Sangalli.
«Di solito il ricarico era del 22%, ma alla Sangalli abbiamo fatto il 12%». Lo stesso ha poi dichiarato che, a seguito dell’accordo con la Sangalli, avrebbe dovuto versare una provvigione del 2%. «Soldi miei e non della società – ha precisato il teste – versati un po’ alla volta. Di 200.000 euro che dovevo ne ho versati 140.000. Una volta che veniva giù Giorgio Sangalli gli davo 20.000 euro». L’imputato ha riferito di aver accettato tale proposta pur di lavorare e che su quell’appalto da otto milioni ha pagato 1,6 milioni di Iva oltre alle tasse.
Al termine della deposizione, il pm Coletta ha insistito nel chiedere di risentire altri testi sulla circostanza di chi relazionò sull’affidamento dell’incarico alla Idecom. «Ritengo – ha detto il rappresentante dell’accusa – che gli ultimi testi sentiti abbiano dato versioni del tutto incompatibili». Sulla richiesta c’è stata la ferma opposizione dell’avvocato Lepiane che l’ha ritenuta «tardiva, incongruente e che non ha fondamento giuridico».
Il tribunale, dopo una breve camera di consiglio, ha ritenuto non necessario procedere ai nuovi esami. A quel punto la difesa di De Santis ha prodotto una memoria difensiva (tra cui corrispondenze e delibere), in virtù della quale il pm ha ottenuto più tempo per preparare la discussione. Anche la parte civile, attraverso l’avvocato Francesco Tarsitano per il Comune di Frosinone ha prodotto dei documenti, tra cui la recente sentenza del Consiglio di Stato con la quale è stata confermata l’esclusione dal nuovo bando per la raccolta dei rifiuti della Sangalli a vantaggio della Devizia che da questa settimana on virtù dell’aggiudicazione dell’appalto è il nuovo gestore a Frosinone.

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