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Prolungamento dell’anno scolastico? Probabilmente complesso da fare in corsa

Prolungare l’anno scolastico 2020/2021 è o non è una buona cosa? L’ipotesi non è di oggi, il Ministero dell’Istruzione ne discute già da tempo, tuttavia le controindicazioni non mancano.

Al momento Mario Draghi non ha ancora espresso direttamente nessuno dei suoi punti programmatici, ma quanto viene registrato in queste ore è il frutto di quanto riportato dai partiti che hanno incontrato il professore durante le consultazioni.

Stando a queste prime rivelazioni indirette del programma politico-istituzionale di Draghi, l’anno scolastico 2020/2021 potrebbe essere prolungato fino al termine del mese di giugno.

Una ipotesi, tra l’altro, che era già al vaglio del Ministero dell’Istruzione guidato dalla Azzolina.

Ministra della Scuola Lucia Azzolina

L’ipotesi del prolungamento dell’anno scolastico si è però diffusa anche negli ambienti scolastici ed è diventato ovvio tema di dibattito. Come si fa a cambiare il calendario scolastico mentre l’anno scolastico è abbondantemente iniziato? Questa la domanda a cui ha dato una risposta, al Corriere della Sera, Mario Rusconi, capo del sindacato dei presidi del Lazio.

Secondo Rusconi è complesso variare in corsa il calendario scolastico, inoltre si potrebbe trattare al massimo di un prolungamento moderato, aveva detto in precedenza il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli.

Bisogna infatti tenere conto degli esami, ma anche di chi ha effettivamente perso giorni di scuola. Perché le Regioni si sono mosse in modo indipendente con aperture e chiusure a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale.

Inoltre sono da considerare, è ancora la riflessione che si fa in ambiente scolastico, le differenze di frequentazione tra i vari gradi scolastici.

Le elementari e le medie in quasi tutta Italia, fatta eccezione per la Regione Campania, hanno frequentato più di tutti e in molte regioni hanno perso pochissimi giorni di scuola.


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AP Photo / Andrew Medichini

Le superiori invece hanno perso più di tutti e qui si potrebbe valutare di effettuare delle indagini così come è stato fatto in Francia e nei Paesi Bassi, dove le ricognizioni sulle competenze degli alunni ha restituito degli utili risultati per capire dove dirigere efficacemente gli sforzi.

Gli esami non si possono prolungare anche ad agosto

Il prolungamento dell’anno scolastico potrebbe comportare uno slittamento di settimane degli esami, e in particolare gli esami di Stato rimandati a luglio risulterebbero per gli studenti del quinto anno un ulteriore svantaggio che si aggiunge a quelli che già hanno subito fino ad ora.

Far slittare eccessivamente gli esami di Stato, infatti, farebbe sconfinare gli esami nel mese di agosto. Per gli studenti che intendono provare l’ingresso nelle università straniere sarebbe troppo tardi.

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