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Ponte Morandi, decreto Genova fermo alla Ragioneria di Stato: “Giunta versione molto incompleta”

Rgs: “Il decreto è arrivato senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture”.

l “Decreto Genova” sarebbe fermo alla Ragioneria di Stato, perchè non vi sarebbero sufficienti garanzie sulle coperture economiche. L’indiscrezione è filtrata da ambienti del Comune di Genova, che insieme con la Regione Liguria, sta attendendo con impazienza che il provvedimento venga licenziato. “Non so a che punto sia il Decreto. Un giorno più o in meno non importa, conta quello che c’è dentro”, ha detto il commissario per l’emergenza e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che aggiunto: “Ormai questo sembra il decreto desaparecido”. “Dal primo ottobre saremo al ponte a guardare se sono iniziati i lavori. Genova si aspetta che questo avvenga, è il messaggio della città al Governo”,  ha detto il sindaco Marco Bucci a un convegno della Cgil sul futuro della città. “Non accetteremo un decreto a metà” ha aggiunto il sindaco. Che poi ha detto: “Il decreto Genova è fermo alla Ragioneria dello Stato? “Chissà dov’è, non ne so assolutamente nulla. Io so che ho suggerito al Governo tutto quello che serve alla città di Genova per il decreto, il Governo mi ha assicurato che sarebbero stati inseriti nel decreto. Da quel momento in poi, io il decreto non l’ho visto e aspetto di vederlo. Io so che – ha spiegato – se il decreto ha tutto quello che abbiamo chiesto, bene. Se non è così, torneremo a Roma, perché vogliamo che tutto quello che abbiamo chiesto sia inserito”.
“La Ragioneria Generale dello Stato non ha bloccato il decreto, ma lo sta sbloccando”. E’ quanto affermano fonti Mef su decreto Genova, smentendo “categoricamente” indiscrezioni riportate da un sito. Il decreto – viene spiegato – è arrivato “senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture”. E che “i tecnici della RGS stanno lavorando attivamente per valutare le quantificazioni dei costi e individuare le possibili coperture da sottoporre alle amministrazioni proponenti”.
“Quanto alle notizie diffuse sul decreto emergenze e sulle presunte carenze di coperture finanziarie che sarebbero all’origine di ritardo nella sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, si precisa che queste notizie non corrispondono al vero. Gli interventi in conto capitale sono integralmente finanziati”. È quanto si legge in un comunicato della Presidenza del Consiglio dei ministri. “Parimenti, quelli di parte corrente sono integralmente finanziati per il 2018 e, in parte, per gli anni successivi – prosegue la nota -. Per la parte residua, sarà data copertura nella prossima legge di bilancio, che sarà presentata al Parlamento il 20 ottobre. In definitiva, nessun ritardo per l’avvio delle misure di sostegno contenute nel decreto tant’è che dal Mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza e che il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale”, conclude il comunicato.

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