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Mafia: al 41bis il boss dei Casamonica

“Carcere duro” per Giuseppe a capo dell’omonimo clan che teneva sotto scacco il quartiere Porta Furba


E dopo Carminati, i boss del clan Spada di Ostia, anche il capo della famiglia Casamonica, i cui arresti sono scattati lo scorso 17 luglio per associazione a delinquere di stampo mafioso, è finito al carcere duro previsto per i reati di mafia. E’ il terzo caso in cui, prima della condanna, imputati accusati di mafia, nella capitale, vengano trasferiti in regime di 41bis. Dopo il primo grado il Cecato, assolto dal reato di mafia, fece istanza e tornò al regime carcerario “normale” con una condanna a 20 anni per associazione a delinquere semplice.

Su richiesta della Dda di Roma, confermata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, è stato dunque disposto il regime speciale previsto dall’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario nei confronti di Giuseppe Casamonica, ritenuto il capo dell’omonimo clan sinti che teneva da anni sotto scacco il quadrante est della città.

Giuseppe Casamonica è finito in carcere nell’ambito dell’operazione Gramigna, con la quale i carabinieri hanno arrestato 37 persone appartamenti alla famiglia. Un vero e proprio clan, secondo la Dda della procura romana, al cui vertice sedeva proprio Giuseppe, detto Bitalo. Era lui il reggente del gruppo di Casamonica stanziati nell’area intorno ad Arco di Travertino. In praticolare in vicolo di Porta Furba, una piccola traversa di via di Tor Pignattara. L’uomo a momento del blitz era stato scarcerato da 10 giorni, dopo aver scontato una condanna a 10 anni.

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