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“Ma dove era?’’. Filippo De André, il figlio di Cristiano arriva in tv e scatena il web

Francesca De André è tornata nello studio di Domenica Live per raccontare l’evolversi del rapporto suo e dei suoi fratelli con il padre, Cristiano De André, figlio dell’indimenticabile cantautore Fabrizio. Ad accompagnare Francesca, questa volta, c’era il gemello Filippo. Il giovane non era mai comparso davanti alle telecamere e durante la messa in onda del programma di Barbara D’Urso, come spesso accade, il suo nome è volato in cima alle ricerche di Twitter. Il motivo è presto detto. Il nipote di Fabrizio De André è un bellissimo ragazzo. È stato notato dai telespettatori e in molti si sono chiesti dove fosse nascosto fino a questo momento. Fino a domenica, infatti, Filippo era un perfetto sconosciuto. Come detto è il gemello di Francesca. Il giovane, di cui non si sa niente, è nato il 25 gennaio 1990. Nessun account Instagram e un profilo Facebook chiuso. Filippo ha riferito che da tre anni a questa parte ormai non ha più un rapporto con il padre. Nel suo libro Cristiano De André lo aveva dipinto come un fannullone, quando in realtà lavora dalle 9 alle 23 perché fa il barman. (Continua a leggere dopo la foto)


“Io con mio padre non ho un rapporto” così esordisce Filippo “prima eravamo legati ma da tre anni a questa parte i rapporti si sono interrotti perché ero molto ferito da alcune cose che sono successe e ho deciso di mettere io il punto”. “Avevo il sogno di fare teatro e quando l’ho detto a mio padre mi ha risposto ‘continua a fare il barman è un bel lavoro’’’. A causa di Cristiano, Filippo non riesce a lasciare la casa materna per andare a convivere con la sua compagna. (Continua a leggere dopo la foto)

“Nostra madre vuole mostrarsi forte ma non lo è, io non riesco a lasciarla da sola ha ancora bisogno di me”, ha spiegato il ragazzo nello studio di Barbara D’Urso. E se i rapporti tra Filippo e Cristiano sono oramai congelati quelli con Francesca sono di puro odio a tal punto da essere arrivati in tribunale. La figlia ha spiegato: “Mi ha denunciata per diffamazione per delle cose che ho raccontato qui – e ha aggiunto – mio padre non si è mai fatto vedere in tribunale mandava gli avvocati’’. (Continua a leggere dopo la foto)

‘’Lui aveva da fare le vacanze, – ha spiegato ancora Francesca – comprare la jacuzzi”. Dello stesso avviso Filippo, che ha spiegato: “Mio padre perde il controllo, tutti lo fanno ma non arrivo a prendere calci e pugni una persona”. I due ragazzi hanno concluso l’intervista decidendo di non inviare alcun messaggio al padre Cristiano: “Sinceramente ho perso l’iniziativa”, ha concluso Filippo De André.

Il trucco era molto semplice e, come spesso accade nella ‘cosa pubblica’, nessuno controllava. E’ così che Ettorre Gomme e Gommeur, che avevano vinto l’appalto per la gestione delle gomme dei mezzi dell’Atac di Roma e dell’Arpa (Autolinee regionali pubbliche abruzzesi), avrebbero fatto girare 10.000 gomme da un deposito all’altro, fatturando sostituzioni inesistenti.

Tra gli indagati per evasione fiscale e truffa ci sono tutti i vertici del gruppo Ettorre e la società Gommeur, che appartiene allo stesso gruppo e che gestiva per le due aziende di trasporti sia i pneumatici che i servizi di gestione e manutenzione.

Le indagini per evasione sistematica sono partite dalla procura dell’Aquila per poi arrivare a quella di Teramo. Per quanto riguarda la truffa, si ipotizza un danno di 3.900.000 nei confronti dell’Atac (2010-2015) e di 1.960.000 nei confronti dell’Arpa (2009-2014), il tutto per delle sostituzioni di gomme e cerchi inesistenti.

Secondo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, le stesse gomme forate o danneggiate venivano fatte girare da un deposito all’altro delle due aziende di trasporti e, nel giro di tre anni, dal 2013 al 2015, i pneumatici falsamente sostituiti pare siano quasi diecimila. Le fatture emesse a carico dell’Atac erano inoltre piuttosto generiche e non si esclude la complicità anche del personale dei vari depositi. Addirittura pare che Roberto Alviti, funzionario in aspettativa dell’Atac recentemente licenziato, sia anche dirigente della ditta fornitrice di pneumatici.

Presso la procura di Teramo sono già scattati i sequestri di conti correnti e di beni immobili, tra cui una villa a Roseto e una in Sardegna di proprietà di Francesco Massi, uno dei titolari di Ettorre Gomme.

Il sequestro riguarda per il momento solo i presunti reati fiscali, che venivano perpetrati, pare, emettendo una serie di fatture da una società all’altra del gruppo per operazioni inesistenti, con l’obiettivo di ottenere benefici fiscali. La richiesta di sequestro era infatti pari a 2.650.000 euro per la presunta evasione e 5.600.000 per la truffa, ma il gip ha accolto – e solo parzialmente -la richiesta di sequestro per un milione di euro per evasione.

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