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L'Aquila, ragazza in una pozza di sangue: ora la autopsia a stabilire la cause certe

A Quando il fratello ha aperto la porta ha avuto l’istinto di allontanare la mamma dalla porta. Poi la disperazione nel vedere sua sorella morta, seminuda in, una pozza di sangue. Giallo in una casa Ater dell’Aquila, ad Arischia, nella stessa palazzina che ha rischiato di saltare in aria per un’improvvisa esplosione di un laboratorio di fuochi pirotecnici. Nel primo pomeriggio di ieri Valentina Buongiorno di 31 anni è stata trovata cadavere in un lago di sangue, con ferite anche profonde alle gambe. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la ragazza dopo essere tornata nell’appartamento (inagibile dopo l’esplosione) non avrebbe più fatto ritorno nell’alloggio del progetto Case che condivideva con la mamma e il fratello. I diversi tentativi falliti da parte della madre di mettersi in contatto con la ragazza l’hanno spinta a recarsi nell’edificio Ater, occupato in precedenza dalla famiglia. Non riuscendo ad aprire la porta, la donna ha avvisato il figlio il quale, dopo esserci riuscito, ha avuto l’istinto di allontanare la mamma evitandole di vedere lo strazio della giovane riversa a terra con una maglietta e mutande e il sangue tutt’intorno. Il fratello di Valentina avrebbe detto alla madre che la sorella era svenuta. Sul posto è intervenuto il personalemedico del 118 che non ha potuto fare nulla se non constatare il decesso. E’ stata poi una vicina di casa, un’agente di Polizia che lavora alla sala operativa della Questura ad avvisare i coleghi della Squadra mobile e della Scientifica diretti da Tommaso Niglio. Dopo poco sul posto è arrivato il magistrato di turno Fabio Picuti. AUTOPSIA Il lavoro della Scientifica è durato ore, prima che il cadavere della ragazza fosse poi trasferito all’obitorio dell’ospedale per l’autopsia che verrà svolta venerdì dal medico legale Giuseppe Calvisi. Si indaga contro ignoti per il reato di omicidio. Due le ipotesi più accreditate dagli inquirenti: quella della morte accidentale, oppure che la ragazza possa essere stata spinta contro il vetro della finestra andato completamente in frantumi. Le schegge avrebbero poi fatto il resto. Sarà dunque l’autopsia a chiarire se le ferite profonde alle gambe riportate possano essere compatibili con i vetri e se la ragazza al momento del fatto fosse sotto effetto di qualche sostanza. La chiave di casa trovata spezzata e la circostanza che fuori gli investigatori abbiano rinvenuto dei panni bagnati della giovane e il mangiare del cane, fa pensare che la ragazza sia andata nell’abitazione per dare il cibo all’animale. Poi potrebbe aver fatto il bucato o una doccia per trovarsi improvvisamente la porta chiusa. Nel tentativo di rientrare, Valentina Buongiorno avrebbe rotto la chiave e trovandosi nell’impellenza di rientrare, potrebbe aver aperto la finestra delle scale che dà sul ballatoio in corrispondenza del balcone della sala da pranzo dell’abitazione. Dopo averlo scavalcato con mani e ginocchia avrebbe, forse, in preda alla rabbia, sfondato il vetro. Nell’azione la ragazza avrebbe riportato quelle ferite profonde che hanno reciso importanti arterie che l’hanno portata alla morte nel giro di breve tempo.

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