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Crollo ponte Morandi, caos nella Commissione ispettiva del Mit: si dimette Brencich, revocato il president

L’ingegnere genovese da sempre critico sul viadotto: “Nessun conflitto, lascio per ragioni di opportunità”
nvestita nei giorni scorsi da polemiche anche politiche, la Commissione ispettiva del Mit incaricata dal ministro Toninelli di fare luce sulle cause del crollo di Ponte Morandi è di fatto decapitata. Si è infatti dimesso il professor Brencich mentre il ministro Toninelli ha revocato d’autorità il presidente, l’architetto Roberto Ferrazza, Provveditore alle opere pubbliche di Piemonte e Liguria.
Il volto del professor Antonio Brencich, ingegnere e docente nell’Università di Genova era diventato uno dei più celebri nelle ore immediatamente successive al crollo. Brencich, infatti, in passato era stato fra i più severi accusatori delle criticità del ponte Morandi, aveva sottolineato pubblicamente negli anni come fosse un ponte a rischio per le sue caratteristiche originali, a cominciare da quella soluzione degli stralli, ovvero i tiranti di calcestruzzo con l’anima di acciaio.
Brencich spiega “Mi sono dimesso per ragioni di opportunità, per evitare  che strumentalizzazioni politiche potessero anche interferire con la serenità delle indagini”.
Il ministero in serata ha nnunciato che «allo stesso tempo ha dato mandato per la revoca dall’incarico di presidente della stessa commissione per l’architetto Roberto Ferrazza, secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda».
«Contestualmente -spiegano dallo staff del ministro Toninelli – sarà a breve aggiunto all’organico della commissione ispettiva del Mit Alfredo Principio Mortellaro. Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici».
Per capire meglio è necessario fare il punto di quanto accaduto egli ultimi giorni. Il ministro Toninelli incarica una commissione di esperti di effettuare verifiche sul comportamento sia degli organi del ministero stesso che di Società Autostrade, anche in funzione dell’ormai nota volontà di revocare la concessione.
Ma pochi giorni fa si è scoperto che a febbraio uno speciale organo del provveditorato alle opere pubbliche della Liguria. Il Comitato tecnico amministrativo, questo il nome, era stato chiamato a pronunciarsi sul progetto di Autostrade di rinforzo degli stralli delle pile 9 e 10. Il progetto era sto “promosso” ma con pesanti annotazioni circa le metodologie utilizzate per saggiare la resistenza del calcestruzzo. Metodologie definite di volta in volta “fallaci e superate”, oppure soggette a errori anche dell’80% o addirittura a sovrastime del 100%.
Di questo comitato era presidente il Provveditore Roberto Ferrazza e ne faceva parte come esperto il professor Brencich. Entrambi si sono ritrovati il 15 agosto nominati membri del Comitato ispettivo del Mit.
Poiché la procura sembra intenzionata a chiedere perché quel Comitato, viste le pesanti considerazioni su alcuni aspetti del progetto, non chiese misure urgenti ad Autostrade, fra le opposizioni in Parlamento c’è chi ha parlato di una Commissione in conflitto. Ferrazza ha offerto le sue dimissioni al ministro che le ha rifiutate. Lo stesso ha fatto Brencich. “Le avevo presentate tre giorni fa- spiega- ma dal Ministero hanno cercato di convincermi a ripensarci. Ho deciso comunque di lasciare perché pur ritenendo che non vi fosse nessun conflitto giuridico non volevo alimentare strumentalizzazioni politiche che interferissero anche con la serenità delle indagini. In quel Comitato di febbraio abbiamo fatto il nostro lavoro, altre considerazioni non spettavano a noi”

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