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“La mia preghiera per Maurizio Lazzarini”

Mi unisco alla sofferenza della sua famiglia e dei tanti amici nel salutare inaspettatamente, nel pieno della sua intelligente e sapida attività educativa, un uomo come Maurizio Lazzarini e rendo omaggio e stima per la sua persona che ho conosciuto in varie occasioni e soprattutto nel suo amatissimo Fermi.

Univa profondità e semplicità, ricerca e fermezza, paternità e disponibilità, mai paternalismo, la scelta istintiva per il più debole e la ricerca di una scuola capace di aiutare tutti e di offrire opportunità per valorizzare l’intelligenza che c’è in ognuno. Sapeva indicare i meriti, ma senza dividere in parte uguali tra persone che non sono uguali e stando sempre dalla parte degli ultimi. Avevamo in comune la passione per quel grande uomo di scuola che è stato don Lorenzo Milani.

Credo che valga anche per Maurizio quello che don Lorenzo diceva di se stesso: «Ho voluto più bene ai ragazzi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto». Sì, il Signore scrive tutto nel conto degli uomini giusti che chiama beati perché hanno avuto fame e sete di giustizia. Ed è una beatitudine che resta per sempre. È quella di Maurizio.

Don Milani ha lasciato una sola preghiera, che credo vada davvero bene anche per Maurizio e riassume anche la sua vita. «Signore, io ho provato che costruire è più bello che distruggere, dare più bel che ricevere, lavorare più appassionante che giocare, sacrificarsi più divertente che divertirsi. Signore Gesù fa che non me ne scordi più». E noi non ci scordiamo di Maurizio e del suo esempio che è adesso affidato a noi. Riposa in pace.

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