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Covid-19, Usa sfiora 5.000 decessi in un giorno

Mentre la pandemia avanza nel Paese, con oltre 26,6 milioni di contagiati, la Johnson&Johnson ha chiesto l’autorizzazione all’FDA. Un modello previsionale, però, stima almeno 630.000 decessi entro il primo giugno.

Nuovo picco di decessi registrato negli gli Stati Uniti, dove nelle ultime 24 ore ci sono stati quasi 5.000 morti. Il bollettino diramato giovedì segnala 4.941 nuovi decessi da Covid-19 e altri 119.931 positivi al nuovo coronavirus, secondo i dati della Johns Hopkins University.

I dati riferiti giovedì includono oltre 1.500 morti arretrate segnalate dal Dipartimento della salute dell’Indiana. Col le ultime cifre riportate il bilancio della pandemia negli Stati Uniti sale a 26.676.957 casi totali  e 455.738 decessi.

Previsti 630 mila morti

L’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington ha elaborato un modello per stimare i decessi da Covid-19 nei prossimi mesi. Le previsioni indicano che entro il 1° giugno almeno 631.000 statunitensi moriranno a causa dell’epidemia. La stima tuttavia dipende dalle vaccinazioni e dalle varianti. Nello scenario peggiore il bilancio delle vittime potrebbe superare quota 700.000. 

“L’equilibrio tra la diffusione della nuova variante e la maggiore trasmissione associata e l’aumento della vaccinazione nel nostro scenario più probabile suggerisce un calo continuo delle morti giornaliere fino al 1 giugno”, ha detto l’istituto, secondo quanto riferisce la CNN. 

Le varianti

In base ai dati pubblicati dai Centri per il controllo delle malattie e la prevenzione (CDC) sono almeno 618 le varianti segnalate in 33 stati. La più contagiosa è la  B.1.1.7 nota come variante inglese, originariamente rilevata nel Regno Unito. Nel Paese sono stati segnalati anche alcuni casi di variante B.1.351 del Sud Africa e P.1 del Brasile.


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REUTERS / Leah Millis

Il vicepresidente Usa Kamala Harris sottoposta all’inoculazione della seconda dose del vaccino Moderna

Tuttavia è la variante britannica a destare più preoccupazione per la maggiore diffusione, a rischio di diventare dominante, secondo quanto affermato dal dottor Anthony Fauci, capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases .

“Un recente studio dal Regno Unito ha dimostrato che (la variante) potrebbe essere un po’ più mortale”, ha detto Fauci alla CNN giovedì. “Potrebbe diventare dominante perché sembra essere molto efficiente nel diffondersi da persona a persona”.

L’unico modo per evitare che le varianti diventino dominanti è impedire che si diffondano seguendo le misure di salute pubblica e facendo vaccinare quante più persone il più rapidamente possibile, ha detto Fauci. “Abbiamo la possibilità, e la capacità, di cercare di impedire loro di diventare dominanti”, ha aggiunto.

La corsa ai vaccini

Negli Stati Uniti l’attenzione alla campagna di vaccinazione è massima. I CDC segnalano almeno 57.489.675 dosi di vaccino distribuite e 35.203.710 iniezioni somministrate.


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REUTERS / Dado Ruvic / Illustration

Adesso il portafoglio dei vaccini a disposizione potrebbe allargarsi. Questo giovedì la Johnson & Johnson ha ufficialmente chiesto  alla Food and Drug Administration (FDA) l’autorizzazione all’uso di emergenza del suo vaccino Covid-19.

“La presentazione odierna per l’autorizzazione all’uso di emergenza del nostro vaccino COVID-19 sperimentale a iniezione singola è un passo fondamentale verso la riduzione del carico di malattia per le persone a livello globale e la fine della pandemia”, ha affermato il dott. Paul Stoffels, Chief Scientific Officer di Johnson & Johnson, ha detto in una dichiarazione riportata dalla CNN.

Il vaccino Johnson & Johnson viene somministrato in un’unica dose. Questa peculiarità che lo differisce da Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Sputnik V, lo rende particolarmente utile per la campagna fi vaccinazione di massa.

La FDA ha programmato una riunione per discutere la richiesta di Johnson & Johnson.

Coronavirus nel mondo 

Sono quasi 105 milioni i casi di coronavirus registrati nel mondo da inizio pandemia, con 2.282.477 decessi. Secondo i dati della John Hopkins University, i contagi a livello globale sono 104.852.991. Gli Stati Uniti restano il Paese più colpito, con oltre 26,6 milioni di positivi, seguiti da India (10,8 milioni) e Brasile (9,3 milioni). 

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